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Casa di riposo Roma II: chiuderla perché costa un milione all’anno?

C'è molta preoccupazione fra gli anziani e i lavoratori di Roma II, la casa di riposo comunale di via Casal Boccone che probabilmente presto chiuderà. Al Comune costa un milione di euro all'anno.Ozzimo, Palumbo e Marchionne dicono NO alla chiusura

Tragica la situazione delle case di riposo comunali a Roma, che nel solo 2010 sono costate al Comune circa 5 milioni di euro. Ma delle 5 presenti sul territorio romano, quella con maggiori difficoltà è Roma II, la casa di riposo di via Casal Boccone 112, nel IV Municipio.

La struttura, infatti, come ci spiegano alcuni lavoratori, è di proprietà di una società a cui il Comune fino adesso pagava l’affitto. Nella zona circola da qualche tempo la voce che la struttura sia stata venduta ad un altro privato, che ne rivendica ora l’utilizzo. D’altro canto il Comune non può continuare a sostenere un affitto di circa un milione di euro.
Diffusa è la preoccupazione dei cittadini all’interno della casa di riposo, che, stando alle voci, a giugno potrebbero essere spostati nelle altre strutture comunali, probabilmente quelle di Roma I e Roma III.
Per ora non è chiara la sorte di Roma II. I lavoratori della cooperativa sociale Il Cigno, che si occupano degli anziani della casa di riposo, sono preoccupati. “Qui dentro siamo circa una sessantina a lavorare, compresi anche i lavoratori della Multiservizi che si occupano della pulizia dello stabile”, ha spiegato un’operatrice della cooperativa, che aggiunge: “Adesso ospitiamo circa 80 anziani più o meno autonomi, ma ci sarebbe il posto per 300 persone, se solo si riuscisse a risistemare la struttura”.

 

Casa di riposo Roma II

La casa di riposo si compone infatti di due edifici e di un ampio giardino. “Fino ad un anno fa”, spiegano alcuni operatori, “qui c’era un giardino sensoriale con un grande orto, e gli anziani potevano passare in mezzo al verde le loro giornate e stare nella natura. Ora invece il giardino è abbandonato e incolto, ci sono persino i serpenti, perché è scaduto il contratto della cooperativa che se ne occupava e non è venuto più nessuno a darci una mano. Adesso gli anziani possono soltanto sedersi in quel sottoscala perché il giardino è impraticabile”.
Questa mattina davanti alla casa di riposo erano presenti anche le Istituzioni.
 
Daniele Ozzimo, Vicepresidente della Commissione Politiche Sociali del Comune di Roma, Marco Palumbo, consigliere provinciale, Paolo Marchionne, capogruppo del Pd in IV Municipio, già da molto tempo seguono la vicenda. Daniele Ozzimo presentò nell’Ottobre 2010 un’interrogazione comunale sulla questione della casa di riposo; la risposta arrivò a Dicembre ma non fu esaustiva: si parlava di  “valutare diverse modalità di gestione” senza però che esse venissero precisate. I consiglieri spiegano che ad oggi non c’è trasparenza sulla questione e che sarà necessaria una nuova interrogazione per capire le intenzioni del Comune. Paolo Marchionne spiega: “Mantenere questa e le altre quattro strutture ha senza dubbio un costo elevato per il Comune. Si potrebbe però pensare ad interventi di manutenzione  e messa a nuovo della struttura, che in buona parte non viene utilizzata e che anzi è abbandonata, considerando che ci sono liste di attesa per entrarci abbastanza lunghe. Chiudendo la casa di riposo si chiuderebbe anche il centro diurno per le persone con Alzheimer e verrebbe meno un ulteriore servizio offerto alla cittadinanza”.
 

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