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Torrevecchia Primavalle / Via dei Casali di Torrevecchia, 23

Torrevecchia, ‘pacco’ di Natale: anziani via dalla casa di riposo

Terminati i lavori di ristrutturazione potranno tornare e restare a tempo indeterminato

‘Pacco’ di Natale a Torrevecchia. Gli ospiti della casa di riposo ‘Diamond’ - di proprietà dell’Inps - lasceranno l’immobile. E potranno rientravi, a tempo indeterminato, quando saranno conclusi i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Una decisione che ha sconfessato l’ultimo accordo, quello della scorsa settimana, in cui era emerso che gli anziani (ex dipendenti delle Poste) sarebbero potuti rimanere in via dei Casali di Torrevecchia, per il tempo che serviva a l’Inps di individuare la società incaricata di gestire la struttura, visto che la precedente (a cui erano affidate portineria, mensa e pulizia) aveva annunciato di recedere il contratto.

L’ultima lettera

Questo il patto con cui le parti sono uscite giovedì scorso. Il giorno dopo, però, nella bacheca all’ingresso della casa di riposo Diamond è spuntata una lettera, che cambiava di nuovo le carte in tavola. Nel testo era evidenziato che gli ospiti dovevano abbandonare la struttura entro il 4 dicembre “in totale assenza di servizi per la permanenza”. Agli anziani, così, veniva illustrato che potevano scegliere di recarsi (a condizioni economiche invariate) o a Monte Porzio Catone o in piazza dei Giuochi Delfici. Un trasferimento necessario, per l’Inps, “a seguito del recesso del contratto dell’attuale gestore e del rifiuto da parte del secondo aggiudicatario della possibilità di subentrarvi”. Inoltre, è stato sottolineato che gli interventi di manutenzione dell’edifico non potevano essere considerati più “differibili”. Anzi, sono stati ritenuti essenziali per l’avvio delle procedure di gara volta all’individuazione “di un nuovo titolare di servizio”. Al termine di tutto ciò, la promessa per gli anziani di rientrare nello stabile di Torrevecchia.

Gli anziani della casa di riposo: "Da qui non usciamo"

“Non è giusto che ci trattino come bestioline”

Quanto tempo ci vorrà prima che i lavori di manutenzione termineranno? Entro quando sarà espletato il bando? Queste sono state alcune domande che ieri gli ospiti della casa di riposo hanno ripetuto più volte mentre i facchini attendevano di poter cominciare il trasloco. Tra gli anziani trasparivano rabbia e disperazione: “Potevano dircelo prima, ci siamo trovati questa situazione nelle ultime due settimane” ha riferito una signora, mentre un’altra le ha fatto eco: “Io sono qui da diciotto anni, da un momento all’altro ci mettono fuori. Non è giusto che ci trattino come bestioline”

Il malore

Sono state fasi concitate quelle di ieri 4 dicembre, dove il sindacato dello Spi-Cgil (rappresentato da Antonio Stancampiano) e l’Inps hanno intavolato l’ennesima trattativa per poter garantire quelle rassicurazioni che gli anziani chiedevano. Ossia rientrare, a tempo indeterminato, nella casa di riposo una volta chiusa la ristrutturazione. La tensione era palpabile. Una donna di 92 anni si è sentita male intorno a mezzogiorno. Sul posto sono stati necessari i soccorsi del personale medico. Il nipote della signora, presente, ha commentato: “In due settimane venti anziani hanno subito uno sconvolgimento: gli hanno detto di trasferirsi in pieno inverno. Non si sapeva dove, non si sapeva come. Prima hanno parlato di Frascati, poi di piazza dei Giuochi Delfici. Ma solo per sei mesi. Per queste persone, cambiare la propria vita è uno sconvolgimento totale. Un anziano può fare il trasloco ogni sei mesi? Infine l’accordo della scorsa settimana: da che dovevano andare via sennò crollava il mondo a che potevano rimanere, in attesa del subentro di una nuova società incaricata di gestire la struttura. Gli anziani entrati qui hanno vinto un bando, che era a tempo indeterminato (foto sotto). È possibile, mi domando, cacciare i 90enni?”.

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La soluzione

Alla fine ecco l’accordo: “Sono stati cambiati alcuni passaggi della lettera spuntata in bacheca il 1 dicembre – ha rivelato Stancampiano – in sostanza, gli anziani si trasferiranno in piazza dei Giuochi Delfici o a Monte Porzio Catone e quando saranno terminati i lavori, potranno rientrare a tempo indeterminato”. Sull’accordo di giovedì, successivamete saltato, Stancampiano ha glissato: “Noi pensiamo al bene degli anziani. Questa è la soluzione che abbiamo trovato ed è, carte alla mano, la più logica. Comunque monitoreremo la vicenda, non resteremo a guardare”. Secondo quanto appreso, due-tre persone non erano convinte di andarsene. E fino a ieri sera sarebbero rimaste all’interno della Diamond. 

"Trattati come sacchi di patate"

La storia

Una settimana fa la palla è scoppiata a livello mediatico, con le testimonianze degli anziani della casa di riposo Diamond. Persone tra i 75 e i 93 anni, che improvvisamente si sono sentite con le spalle al muro. Una lettera li invitava a lasciare l’edificio entro il 1 dicembre . “Non sono un sacco di patate” diceva un ospite dell’immobile, pronto insieme ad altri a fare le barricate. L’Inps, allora, ha puntualizzato che erano necessari alcuni interventi di manutenzione. Così ha proposto lo spostamento momentaneo a Monte Porzio Catone e il rientro a interventi finiti. Un’opzione che non ha convinto Antonio Stancampiano: “Non è indicato quanto dureranno i lavori e in cosa consisteranno. Senza una tempistica certa sul rientro, chi vive nella casa di riposo non intende cambiare aria”. Una situazione di stallo che il 30 novembre sembrava essere giunta al punto di svolta. Come dichiarò lo stesso Stancampiano: “Siamo soddisfatti soprattutto per gli anziani, che non dovranno andar via”. La società che gestiva l’immobile - una multiservice - aveva già notificato la volontà di recedere in anticipo il rapporto contrattuale e di cessare i servizi. Per placare le acque, era stata trovata l’intesa: la multiservizi sarebbe rimasta fin quando l’Inps non avrebbe individuato un sostituto. Ma il secondo aggiudicatario non ha dato la disponibilità. Da qui l’ulteriore lettera e l’ennesima trattativa. La speranza è che la via imboccata sia quella risolutiva. Per evitare un altro ‘pacco’.

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