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Tutti contro le frutterie suk: da Torrevecchia ancora un esposto in Procura

Marco Visconti, candidato FdI al consiglio comunale, sporge denuncia. L'ennesima dalla periferia della Capitale, dove frutta e verdure sui banchi di stranieri scalzano i commercianti storici

Da Torrevecchia a Marconi, da Portuense e Torre Angela, le frutterie gestite da stranieri, a Roma, sono parte del paesaggio commerciale. Ma, dalle opposizioni municipali, si moltiplicano attacchi con esposti alla forza pubblica, perché le attività, oltre a far concorrenza ai negozianti storici per i prezzi a ribasso e gli orari ultra flessibili, non sarebbero sempre regolari, sotto più punti di vista. 

"Condizioni igienico sanitarie indecenti, occupazioni di suolo pubblico non autorizzate, carico e scarico merci in orari notturni, incuranza per le regole e immobili privati che continuano a svalutarsi a causa del crescente degrado". Per Marco Visconti, candidato FdI al consiglio comunale, "sono solo alcune delle ragioni che stanno alimentando da mesi uno scontro sociale". Nel caso specifico ci troviamo nel XIV municipio, e quello di Visconti è l'ennesimo esposto alla Procura della Repubblica. 

"Ci metto la faccia e spendo il mio nome contro le frutterie gestite da extracomunitari che rappresentano una fonte inesauribile di degrado e illegalità in troppi quartieri di Roma". Non è il primo a sollevare il caso. Già il consigliere Santori (FdI della regione Lazio, membro della commissione Sicurezza) ha sporto denuncia alla Guardia di Finanza. A sollevare dubbi sulla legalità delle frutterie, per Santori, il loro continuo proliferare, chiudere e riaprire a ogni angolo, in barba, vien da pensare, alle regole fiscali.  

"Nella provincia di Roma - ricordava - stando ai dati di Confcommercio, si registrano 7857 imprese imprenditoriali straniere, mentre le attività fioristiche regolarmente iscritte presso la Camera di Commercio sarebbero passate da 1600 a 1200. Molti di questi esercizi commerciali potrebbero essere abusivi. Non convincono i frequenti cambi di sede spesso immotivati. I titolari come i nomi della società risulterebbero mutare più volte nel corso dell'anno. Inoltre, la vendita a prezzi stracciati, circa la metà di quanto paghiamo la stessa merce al mercato o nelle botteghe storiche, pone dubbi sulla qualità dei prodotto e dunque è a rischio la salute dei cittadini". 

A Torre Angela, nel municipio delle Torri, il racconto di Alessandra, storica fruttivendola del quartiere, rende bene l'idea. Quanto la concorrenza delle frutterie straniere inficia sugli introiti del negozio? "Abbiamo prezzi concorrenziali e spesso sconti ma gli altri sradicano il valore di mercato però per noi, mettere prezzi più bassi di questi è impossibile, avanti ci dobbiamo andare, l'affitto dobbiamo pagarlo, i dipendenti pure e anche le tasse". Lei resiste, ma sul territorio i residenti sono sul piede di guerra, e un'altra frutteria storica ha abbassato le serrande di recente, dopo cinquant'anni di attività, spezzata dalla concorrenza: "Non hanno regole e nemmeno controlli la merce delle frutterie straniere arriva fino alla strada e stanno aperti notte e giorno". 
 

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