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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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LETTORI - Roma Nord-Ovest ancora terra di conquista per i costruttori

Continua ad essere promossa un'idea di città dormitorio, invivibile. E' tempo per l'Amministrazione Capitolina di promuovere lo sviluppo di strade, scuole, servizi di trasporto pubblico.

Leggiamo sul Notiziario n. 5/2012 del Municipio 18 che il Presidente Daniele Giannini, durante l'incontro di presentazione del progetto di prolungamento della Metropolitana A da Battistini a Torrevecchia e da Torrevecchia a Casal Selce, avvenuto il 6 giugno scorso, ha dichiarato che "appoggerà il progetto a condizione che non comporti ulteriori concessioni edilizie nei quarieri interessai allo scopo di reperire i finanziamenti necessari. Questa posizione, ha chiarito Giannini, vuole evitare che i benefici di nuove stazioni della metropolitana vengano annullati dall'aumento oltre i limiti di tolleranza della popolazione dei quarieri limitrofi".

Eppure nell'area Nord-Ovest della Capitale già oggi altri due imponenti progetti edilizi si affacciano all'orizzonte: il Programma di Intervento Urbanistico "Casal Selce" e il Programma Urbanistico "Palmarola-Lucchina". Il primo progetto interessa un'area di 88.677 mq, il secondo interessa un'area di a 314.557 mq.

Tutto questo senza che venga parallelamente - o meglio sarebbe dire preventivamente -prevista una rete viaria adeguata, compreso lo stesso prolungamento della linea A della Metropolitana di cui si parla già da 15 anni e per la quale non sono stati trovati nemmeno i soldi necessari per realizzare le prime due fermate, quella di Bembo e Torrevecchia.

Insomma se da un lato le case da queste parti crescono in fretta, l'idea di città che a Roma Nord-ovest viene promossa è quella del dormitorio. Magari però si potesse almeno dormire! Qui le sveglie suonano molto presto perché per spostarsi anche di pochi chilometri sono nececessarie ore.

Presto saranno comunicate le date delle prime assemblee partecipative per i due progetti e ci auguriamo che il Presidente Giannini affermi con forza che questa parte di città non è Far west, non è terra di frontiera dove la legge non è ancora arrivata. E soprattuto che quei "limiti" di cui parlava nel suo intervento di giugno, qui sono già stati superati, considerata la viabilità e i servizi disponibili.

Infine una richiesta. Un odioso cartello stradale, all'altezza del km 5 di via di Boccea, indica erroneamente la fine della città di Roma. Al di là di quel cartello, però, è sempre Roma e chi vi abita non è un indiano da conquistare!

Ida Dragonetti

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