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Primavalle Torrevecchia / Via Federico Borromeo, 67

Dai murales alla storia del quartiere, il cuore di Primavalle finisce in rete

Un gruppo di lavoro si riunisce il martedì, appuntamento alla biblioteca Franco Basaglia. Obiettivo: lasciare una traccia, digitalizzata e non, della borgata. E si lavora per una festa, in programma a maggio

C’è un cuore che batte lungo via Federico Borromeo, tra le chiese Santa Maria Assunta e San Giuseppe e Santa Maria della Salute. Da piazza Clemente XI a piazza Alfonso Capecelatro vive la borgata storica di Primavalle, con il suo spirito e la sua ragion d’essere. Un quid finito sul web, con un gruppo di lavoro nato da poco e intenzionato a lasciare una traccia, digitalizzata ma non solo, del quartiere.

'Primavalle in rete' è un progetto (con tanto di blog) che vede insieme un insegnante in pensione, un ragazzo e il suo dottorato, il direttore della Biblioteca Franco Basaglia e un “ricercatore amatoriale”: Alessandro Guarnacci, Carmelo Albanese, Aldo Coccia (responsabile della biblioteca) e Gianluca Chiovelli ogni martedì, alle 15, si danno appuntamento. All'ultimo si è aggiunto Ennio De Risio, che dal 1997 al 2006 ha lavorato alla Biblioteca Borromeo. Dagli anni Venti ai giorni nostri, passando per il boom economico e i murales degli anni Settanta: un viaggio a trecentosessanta gradi che “non ha un filo conduttore. Andiamo avanti, pezzo dopo pezzo”.

Gianluca Chiovelli, a RomaToday, parla dell’iniziativa, la cui scintilla scocca nel 2006: “È da un po’ che raccolgo materiale. Esattamente da quando ho visto la pubblicità del cortometraggio di Luchino Visconti, 'Appunti su un fatto di cronaca', che parla dell’omicidio di Anna Maria Bracci, detta Annarella, uccisa a 12 anni e gettata in un pozzo. Da allora ho iniziato a interessarmi alla storia di Primavalle, decisamente più complessa di quello che sembra”.

In che senso? “Il Municipio XIX, cioè, il Municipio XIV (“purtroppo sono proiettato nel passato”) è stato un territorio unito per millenni e apparteneva al capitolo di San Pietro in Vaticano. Poi è arrivata la spaccatura: nella parte di Pineta Sacchetti-Boccea va a concentrarsi l’ala borghese, Torrevecchia dapprima è un’area agricola che successivamente comincia a popolarsi, Primavalle viene acquisita dal governatorato fascista”.

La divisione ancora si sente – continua – il nostro obiettivo è far comprendere che la zona è stata unita per molto. E il nostro lavoro intendiamo lasciarlo alla biblioteca di via Borromeo. Inoltre, abbiamo in mente di organizzare un festa, con una mostra itinerante e attiva, in contemporanea, all’altezza di tre luoghi: i due mercati, Primavalle I e Primavalle II, oltre la biblioteca Basaglia. L’evento vogliamo allestirlo a maggio, anche per ricordare la nascita di Primavalle (maggio 1938)

Tra le curiosità incontrate “la frattura ideologica tra la parte di sinistra e quella cattolica, la divisione tra l’oratorio e la sezione del Partito comunista. Ma anche i murales e le rivendicazioni di classe. All’epoca non c’erano fotocopie o internet. Le scritte e i disegni sui muri fondevano la consapevolezza politica e la satira. Senza dimenticare la toponomastica – termina –  e quanto è accaduto dopo la morte di Annarella Bracci: a Pineta Sacchetti non volevano più vedere il nome di Primavalle nelle strade. Un esempio? L’attuale piazza Pio IX si chiamava, appunto, piazza di Primavalle”.

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