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Primavalle Torrevecchia / Via Pietro Bembo

Primavalle, al via il cantiere per le nuove case popolari: "Belle, ecologiche e all'avanguardia"

Dalle ceneri di un palazzo demolito in via Pietro Bembo sorgeranno 12 nuovi appartamententi Ater. Zingaretti: "Case belle per periferie vive", ma è sempre emergenza abitativa. Unione Inquilini: "Tante altre zone degradate. Che non sia episodio isolato"

"Dopo 8 anni torniamo a costruire case popolari a Roma". Così il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti presente oggi all'avvio del cantiere per la costruzione di 12 nuovi appartamenti Ater nel quartiere di Primavalle. "Siamo molto contenti perché quello della casa è il dramma di tante persone che in questi anni non hanno avuto risposte dalle istituzioni", commenta soddisfatto il governatore. Il progetto, sostanzialmente, consiste nel ricostruire un palazzo demolito circa una decina di anni fa in via Pietro Bembo. Il lavori, assegnati dopo una gara tra studi di architettura, termineranno il prossimo anno e sono stati finanziati con 2,2 milioni di euro. "Fondi che rischiavamo di perdere - continua Zingaretti, e che invece saranno utilizzati per costruire - un edificio moderno e innovativo. Lo realizziamo rispettando l’ambiente, con tecniche ecologiche e all’avanguardia. Gli appartamenti saranno dotati di impianti solari, infissi termici, impianti a elevato rendimento, strutture vegetali e artificiali per l’ombreggiatura, spazi verdi esterni. È proprio per questo che saranno case belle, perché le periferie devono essere vive e non devono essere luoghi dimenticati o brutti: il brutto uccide la qualità della vita".

In visita al cantiere in occasione dell'avvio dei lavori, presenti assieme ad altre autorità competenti anche il Presidente del Municipio XIV Valerio Barletta, l'Assessore ai Lavori Pubblici e alle Periferia di Roma Capitale Paolo Masini, l'Assessore alle Infrastrutture, politiche abitative e ambiente della Regione Lazio Fabio Refrigeri oltre che una delegazione dell'Unione Inquilini. "Si tratta di un fatto importante al quale l'Unione Inquilini della zona ha dato un forte contributo. Questo però è un segnale che non deve rimanere isolato", sottolineano in una nota proprio dalla Segreteria U.I. di Roma e Lazio. "Solo a poche centinaia di metri, in via Gasparri, ci sono appartamenti lasciati nel degrado e che da anni chiediamo siano inseriti nel contratto di quartiere. Cosi come in tutta Roma ci sono aree, di cerniera urbanistica e immobili pubblici lasciati colpevolmente sfitti a degradare", spiegano in una nota congiunta il responsabile zona nord ovest Unione Inquilini Renato Rizzo e dalla Segreteria Roma Massimo Pasquini

"Roma deve uscire dalle politiche emergenzialiste e varare un piano basato sul recupero che deve essere strutturale per dare risposta alla decine di migliaia di famiglie che a Roma vivono nella precarietà abitativa figlia di politiche cementificatorie di sostegno alla rendita e alla speculazione immobiliare. Vogliamo augurarci che la giornata di oggi, alla quale abbiamo visto partecipare le più alte cariche regionali e comunali non sia un fatto episodico ma l'avvio nella consapevolezza da parte delle amministrazioni interessate che sono necessarie e improrogabili politiche abitative pubbliche finalizzate ad aumentare l'offerta e la disponibilità di case popolari a canone sociale, abbandonando il finto social housing del resto dimostratosi fallimentare da tutti i punti di vista", concludono Rizzo e Pasquini.

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