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Primavalle Torrevecchia / Via Pietro Bembo

Omicidio Simone Colaneri, la madre: "E' la legge della strada"

La madre del 33enne ucciso a luglio 2011 in Via Pietro Bembo spiega come la pensa sull'uccisione del figlio il 27 luglio 2011 in via Pietro Bembo. Nel servizio si parla anche del commissariato Primavalle e dei tagli alle Forze dell'Ordine

La zona di Primavalle torna alla ribalta dopo una nuova esecuzione, quella di Mario Maida, arrestato nel 2005 perché accusato dell'omicidio del nipote e freddato davanti alla sua autofficina ieri (7 febbraio 2012) su via di Torrevecchia. L'omicidio riporta alla memoria un'altra esecuzione, sempre a Primavalle, in Via Pietro Bembo, quella che portò alla morte il 27 luglio 2011, con otto colpi di revolver, il 33enne Simone Colaneri. Domenica scorsa (5 febbraio 2012) Presa Diretta è tornata sull'argomento nella puntata dal titolo MalaRoma e, per la prima volta, la madre di Simone Colaneri, Sabrina, ha rilasciato un'intervista davanti alle telecamere. Nel servizio vengono intervistati anche il poliziotto e sindacalista della Cgil al commissariato di Primavalle Marco Orsini e il segretario del Silp Cgil di Roma Gianni Ciotti che ha spiegato quanto influiscano sulle indagini per omicidio i tagli alle Forze dell'Ordine.  

"Dalle 6 alle 12 non lo so Simone che cosa ha fatto, mi hanno detto che stava rompendo le scatole fermando tutti quelli del palazzo - racconta la madre del ragazzo che una decina di giorni prima del 27 luglio era uscito dal carcere - Mi ha detto di farmi gli affari miei quando l'ho ripreso dalla finestra. Ho chiamato la polizia e ho detto che Simone stava girando con 4 coltelli addosso, non era vero ma speravo venissero a prenderlo prima che fosse troppo tardi. Nel frattempo ho ricevuto la telefonata di mio fratello e mia cognata che mi dicevano che Simone era morto. Alla fine ho detto, questo è la legge della strada, se tu rompi le scatole in qualche modo ti fermano. Chi sbaglia paga, non dò ragione a nessuno ma ragiono come chi la vita di strada la conosce. E' morto come lui voleva. Mi aveva scritto una lettera tempo prima: 'Mia cara mamma, io non sono un pazzo, sono un criminale. Ho provato a cambiare la mia vita, ma neanche se mi metti su una sedia elettrica potrei cambiare il mio Dna'. Simone non aveva paura di nessuno. Se tornassi indietro mio figlio lo farei così com'era. Nel quartiere in cui viviamo nessuno ha il coraggio di affrontare persone più grandi. Per fargli una cosa del genere Simone avrà rotto le scatole a chi non doveva romperle. Lui era uno che diceva quello che pensava. A me se prendono o meno gli assassini non interessa: Simone non me lo danno indietro. Per me è ancora carcerato. La sera mi prende male. Lui è stato carcerato, lui non vorrebbe vedere in carcere chi gli ha sparato perché c'è stato tanto. Quello era il loro mestiere, sono killer, li avranno pagati per uccidere", conclude la donna trattenendo a fatica le lacrime.

Intanto, per l'omicidio di Colaneri, nessuno è ancora stato arrestato, resta un caso irrisolto. "Probabilmente dopo essere uscito dal carcere cercava di riprendere la sua posizione - spiega Marco Orsini, poliziotto e sindacalista Cgil al commissariato di Primavalle - ma questo non gli era possibile. La criminalità a Primavalle è frammentata, di quartiere ma, come negli anni '70-'80, si sta affacciando di nuovo la criminalità organizzata, in particolare quella del Sud che vuole togliere di mezzo i personaggi scomodi. Una nostra macchina in borghese poco tempo fa ha cercato di fermare un noto pregiudicato di zona, si è rifugiato nel quartiere, sono scese circa 70 persone nel giro di pochi minuti e hanno circondato la macchina dei colleghi prendendola a calci. Lavoriamo quotidianamente in questa situazione. Negli anni '90 eravamo 140, ora siamo 59 per più di 200mila abitanti. Si gira con la Marea con 310mila chilometri, l'acqua va in ebollizione ogni 10 chilometri, ti fermi alla fontanella e metti un litro d'acqua. L'età media al commissariato di Primavalle sfiora i 50 anni. Noi abbiamo due macchine dette civette, non con i colori d'istituto, macchine che riconosce tutto il quartiere. Quando arrivi già sanno chi sei, è come dire 'Buongiorno sono il poliziotto' e non trovi più nessuno. Primavalle ha l'estensione di una questura di Firenze", spiega Orsini che fa notare che ci sono 59 poliziotti per più di 200mila abitanti.

La trasmissione mostra poi un quartiere vicinissimo, il residence Bastoggi, abbandonato da tutti. "Qui ci vorrebbe un gabbiotto della polizia fisso - spiegano i residenti - A rimetterci sono le brave persone. Viviamo col terrore dalla mattina alla sera. Qui ci sono ragazzi che non hanno nulla da perdere. La sera litigano, s'ammazzano. Se ti prendono sott'occhio sei finito, ti bruciano la macchina e ti puntano il coltello alla gola. Spacciano alla grande, ma quando lo spaccio è grosso non si fa vedere, noi non vediamo niente".

Il servizio poi affronta lo spinoso tema delle risorse destinate alle Forze dell'Ordine. "La sezione omicidi è composta da 28 persone - spiega il segretario del Silp Cgil Roma Gianni Ciotti - il rapporto è di un omicidio-un poliziotto, mediamente servirebbero 5-6 persone: questo comporta la compromissione dell'indagine. I tagli effettuati in questi ultimi anni sono clamorosi, nella città di Roma mancano almeno 2.000 uomini per le Forze dell'Ordine. L'ultimo grosso investimento alla Dia è stato fatto nel '94 poi solo piccoli investimenti. Non siamo al passo con le organizzazioni criminali che nel frattempo si sono evolute". Alla domanda su dove reperire fondi Ciotti risponde così: "Penso alle 500-600 auto di scorta che girano per la città e che costano 80-100mila euro ad autovettura, al patrimonio immobiliare del Ministero dell'Interno, a Roma è contabilizzato in circa 300 abitazioni di pregio che nulla hanno a che vedere con i motivi di servizio con cui vengono concesse", conclude.

Clicca qui per vedere la puntata completa MalaRoma di Presa Diretta.

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