Arriva l’inverno ma i termosifoni restano spenti: le case popolari di Primavalle al freddo
Nei lotti delle palazzine Ater restano senza riscaldamenti decine di famiglie con bambini e anziani. L'Unione Inquilini Roma Nord: "E' inaccettabile, ogni anno così"
Le case popolari di Primavalle al freddo. Ancora una volta. Con l’arrivo dell’inverno si sono ripresentati in modo puntuale i guasti agli impianti di riscaldamento dei palazzi di edilizia residenziale pubblica: così, con le temperature che scendono in picchiata, a battere i denti sono centinaia di residenti dei lotti nella periferia del Municipio XIV. Da via Bernardo da Bibbiena a via Michele Bonelli intere famiglie sono al gelo.
Le case popolari di Primavalle al freddo
“Si tratta di una situazione che si poteva e doveva evitare. In primis perché le società vincitrici del nuovo appalto hanno avuto, l’una, 32.144.297,15 € (Consorzio Integra/Cpl Concordia); mentre l’altra 30.796.798,05€ (Rekeep) per far funzionare ogni cosa. In secundis perché una delle due società è vincitrice anche del passato bando di gara e sono quindi diversi anni che gestisce i riscaldamenti delle case popolari” - sottolinea l’Unione Inquilini Roma Nord.
Senza termosifoni famiglie, bambini e anziani
“Inaccettabile” secondo il “sindacato” degli inquilini quel che accade nelle case popolari di Roma ogni anno. “Pur comprendendo le difficoltà dell’Ater, pesantemente sotto organico, a gestire la situazione, riteniamo inaccettabile che ogni anno, e siamo nel 2020, continuino ad arrivarci richieste di aiuto per il freddo da parte non solo di persone senza particolari fragilità, ma anche di anziani e/o disabili, oppure da famiglie con bambini”.
I lotti di Primavalle pronti alla protesta
Poi la presa di posizione. “Come Unione Inquilini Roma Nord ribadiamo perciò la nostra contrarietà ad ogni tipo di gestione privatistica del bene pubblico. Gli affidamenti ai privati sono sempre rischiosi, perché questi sono prioritariamente interessati al proprio profitto economico e poi, forse, al resto. La stessa Ater non può continuare ad essere un’azienda (e ad avere quindi un bilancio pesantissimo e ad essere sempre in procinto di vendere i propri appartamenti), anziché un ente pubblico non quotato in borsa”.
Da Primavalle le chiamate verso i centralini di Concordia e Rekeep sono già a ripetizione, il quartiere è pronto alla protesta: ultima spiaggia il supporto dello sportello casa di Unione Inquilini e i loro legali.