Selva Candida, il verde c'è ma non si può toccare: volontari VS burocrazia

E' ancora ferma la questione relativa alle aree verdi di via Nosate, quartiere periferico di Selva Candida. Una vicenda da tempo impigliata nella fitta e complessa rete della burocrazia, quando dall'altra parte ci sono cittadini in attesa di servizi e allo stesso tempo volenterosi e disposti a essere coinvolti in prima persona nella cura e gestione dell'area.

Tutto è iniziato nel 2008 con la conclusione dell'intervento n.4 del PRU Palmarola Selva Nera che ha visto la realizzazione di un grande progetto edilizio con previsione di annesso parco pubblico da affidare successivamente al Comune, appunto l'area verde compresa tra via di Selva Candida, via Grezzago e via Nosate. Mentre le case venivano man mano costruite e vendute, i lavori per il verde non si sono mai davvero concretizzati e con il fallimento del costruttore e il mancato affidamento dell'area, quel che ne è rimasto è un terreno non ancora ufficialmente "pubblico" e quindi sul quale cittadini, associazioni o comitati non possono legittimamente intervenire nemmeno per prendersene cura.

"Stiamo parlando di un grande spazio verde di quartiere che potrebbe essere utilizzato da famiglie, bambini e anche dai nostri amici a quattro zampe" scrivono tra le pagine del loro sito web i portavoce del Comitato di quartiere Selva Candida che facendo il punto su questa vicenda ancora in sospeso, provano a riaccendere a riguardo qualche riflettore con la speranza che arrivi all'attenzione soprattutto delle autorità competenti. 

"Non ci stanchiamo di chiedere" scrivono con determinazione, mentre chiedono nello specifico informazioni circa l'esplicita richiesta fatta dal Municipio XIV al Dipartimento Recupero Urbano di Roma per acquisire ufficialmente queste aree verdi. Era il settembre del 2014.