A Torresina giochi da tavolo con Game of Sthrones. Unica condizione: via il cellulare

“Vuoi giocare? Posa il cellulare”. Questa la regola principale dell’evento che si terrà venerdì 13 ottobre a Torresina, su viale Indro Montanelli, nelle salette della parrocchia Santa Faustina Kowalska. In programma - alle 20,45 - una serata dove sarà possibile avventurarsi in giochi da tavolo grazie alla collaborazione di Game Of Sthrones (GoS), gruppo di amici che organizza eventi di divulgazione ludica.

"Nessuna distrazione virtuale"

L’appuntamento - che è gratuito - fa il bis a Torresina. Il 15 settembre c’era stata la prima tappa che ha avuto successo. Così è stato deciso di ripetere l’iniziativa: “Si potranno imparare giochi divertenti – hanno riferito gli organizzatori – dove la differenza la fanno intelligenza e abilità, non solo la fortuna”. La fascia di età dei partecipanti va dai 14 ai 99 anni “anche se ci saranno giochi pure per i più piccoli”. L’unica condizione è tenere lontano il cellulare, “nessuna distrazione virtuale” sarà consentita.

La passione per i giochi da tavolo

GoS vede insieme alcuni amici che hanno la passione dei giochi da tavolo. Vivono e lavorano sparsi nella Capitale ma appena possono si riuniscono, sia per trascorrere ore insieme sia per organizzare appuntamenti come quello di venerdì. Veruska Gianni, che fa parte del team, a RomaToday ha spiegato: “Siamo un gruppo composto da tante persone diverse, con impegni diversi e vite diverse.  Ma tutte queste cose lo rendono unico, quando si tratta di giocare. Torniamo a Torresina, anche se intendiamo allestire qualcosa - entro breve - al Prenestino, la zona da dove molti di noi provengono”. 

I progressi della scienza ludica

“Dimenticheremo per tre ore WhatsApp e i vari social – ha continuato – per conoscere dal vivo nuove persone e nuovi giochi. Non solo Risiko o Monopoli: la scienza ludica ha fatto passi da gigante. Dietro i giochi da tavolo si trovano persone di ogni carattere, studenti, lavoratori, padri e madri. Usare il gioco da tavolo come mezzo di socializzazione significa aprire le porte della nostra mente. Senza cellulare – ha concluso – il tutto è più vero, più credibile. Ci si parla, guardandosi negli occhi. Stando vicini quando si vince e quando si perde”.