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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ottavia

Selva Candida: bretella Cremolino-Casal del Marmo e collegamento Casorezzo-Sperani per la mobilità pubblica

Distanze inaccettabili per raggiungere la stazione della metro A Battistini e la stazione della FL3 Ipogeo degli Ottavi

Qual è la distanza massima accettabile tra un quartiere di una grande metropoli come Roma e la prima stazione di metropolitana o di treno regionale? All'estero è risaputo che tale distanza è di due chilometri.

L'esteso e popoloso quartiere di Selva Candida/Selva Nera/Palmarola (circa 60.000 abitanti) invece dista dalla stazione Battistini della linea metro A, che permette di raggiungere il centro, circa 7 chilometri e 8 chilometri dalla stazione Ipogeo degli Ottavi della linea ferroviaria FL3, che permette di raggiungere la linea della metropolitana A alla stazione Valle Aurelia, ma anche di raggiungere Trastevere, San Pietro, Piramide/Garbatella (stazione Ostiense).

Accorciare queste distanze è fondamentale per promuovere l'uso del trasporto pubblico per gli abitanti di quest'area. Per questo è urgente la realizzazione di due collegamenti stradali: da un lato la bretella Cremolino-Casal del Marmo (prevista nel Piano particolareggiato Casalotti-Mazzalupo), dall'altro il collegamento viario Casorezzo-Sperani, prevista nel Piano di recupero urbano Selva Candida Palmarola

Poiché nel Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma, approvato il 12 febbraio 2008 i Municipi vengono invitati ad una partecipazione attiva, riconoscendo loro l'essere "gambe" per la costruzione della nuova città e poiché nel programma del Presidente del XIV Municipio Valerio Barletta è esplicitamente citato il collegamento viario Casorezzo-Sperani, ci auguriamo che almeno per questo si riesca ad emanare il bando di gara in tempi brevissimi. Il progetto definitivo dell'opera infatti è stato approvato già lo scorso 19 dicembre (prot. 4864).

Della bretella Cremolino-Casal del Marmo purtroppo ancora non si riesce ad avere alcuna notizia ufficiale sullo stato delle cose.

Le due opere viarie rappresentano l'unica concreta possibilità per non lasciare che i cittadini di Selva Candida vivano in un carcere a cielo aperto.

Ida Dragonetti

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