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Ottavia Ottavia / Via della Lucchina, 41

Salus Infirmorum come Valle Fiorita: San Filippo Neri non rinnova la convenzione con il presidio

Il segretario della Cgil Fp Roma Nord Leonida Mazza lancia l'allarme: la convenzione con la Casa di Cura è scaduta il 31 dicembre 2011, sono a rischio 90 posti di lavoro del centro di eccellenza ad Ottavia

La Salus Infirmorum rischia di fare la fine di Valle Fiorita. A tuonare, con aria decisamente preoccupata, è il segretario generale della Cgil Funzione Pubblica Roma Nord Leonida Mazza. Secondo la Cgil Fp Roma Nord sarebbero 90 i lavoratori, e quindi le famiglie, che potrebbero perdere il proprio posto di lavoro in seguito al non rinnovo della convenzione, scaduta il 31 dicembre 2011, tra il San Filippo Neri e la Casa di Cura Salus Infirmorum (zona Ottavia, Lucchina), presidio del San Filippo Neri.

Nella struttura convivono il personale medico della struttura pubblica San Filppo Neri e il personale infermieristico, tecnico e ausiliario dipendente dalla struttura privata Salus Infirmorum (Casa di Cura Congregazione Ancelle dell’Incarnazione). In due lettere il direttore del san Filippo Neri Domenico Alessio fa sapere di propendere per l’ipotesi di riconversione della struttura privata in una Rsa, ovvero Residenza Sanitaria Assistita. Ipotesi alla quale non è favorevole la Cgil Fp Roma Nord. In questo presidio operano le Unità Operative Complesse di Geriatria e di Riabilitazione. Sono state attivate le U.O.S. Dipartimentali di Riabilitazione Cardiologica e Respiratoria. Sono anche presenti le U.O.S. di Patologia Clinica e di Radiologia. Il Poliambulatorio assicura inoltre diverse prestazioni operando, di fatto, come una struttura pubblica.

Già in data 26 novembre 2010, fiutando il rischio di problemi in arrivo, la Cgil Fp Roma Nord aveva inviato una lettera all’attenzione del Direttore del San Filppo Neri chiedendo un incontro urgentissimo. “Visto quanto disposto dai  decreti del Commissario ad Acta U0080 e U0081 sulla  Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale, verificato che, l’applicazione di detti decreti, che prevedono il taglio di 17 posti letto di Recupero e Riabilitazione all’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri i quali insistono esclusivamente nella Casa di Cura Salus Infirmorum, presidio del San Filippo Neri, tale applicazione, avrà decorrenza dal 1 Gennaio 2011 mettendo così a rischio i livelli occupazionali della Casa di Cura Salus Infirmorum, privando gli utenti del territorio dell’assistenza riabilitativa fino ad ora assicurata. Pertanto chiede un incontro urgentissimo alla presenza di tutte le parti in causa allo scopo di assumere maggiori informazioni in merito e se necessario ricercare eventuali soluzioni a salvaguardia dei livelli occupazionali e a garanzia dell’assistenza agli utenti del territorio”.

Questo scriveva Leonida Mazza in quel 26 novembre 2010 e questo ribadisce, con toni diversi, nell’ultimo sollecito, quello del 2 marzo 2012. “La Cgil Fp Roma Nord, visto che sono trascorsi due mesi dalla scadenza della convenzione tra l’Aco San Filippo Neri e il presidio Salus Infirmorum e che nonostante le numerose richieste d’incontro ad oggi non è pervenuta nessuna convocazione, dichiara lo stato di agitazione del personale e sollecita, per l’ennesima volta, un incontro urgentissimo, per assumere informazioni e per ricercare soluzioni allo scopo di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire i diritti dell’utenza del territorio. Preannuncia, qualora non si intendesse convocare l’incontro che saranno intraprese tutte le iniziative contrattuali e di protesta a tutela dei diritti dei lavoratori”.

In data 21 febbraio 2012 Regione Lazio, Salus Infirmorum e San Filippo Neri avevano in programma una riunione, alla quale non avevano invitato la Cgil Fp Roma Nord “ma pare che l’incontro sia saltato per il caos ospedali, noi comunque non eravamo invitati”, spiega Mazza. “Il mio auspicio è che verrà prorogata la convenzione e che si ragioni su come riconvertire la struttura nei tempi e nei modi necessari. E’ un anno che lo chiediamo e non è una cosa che si risolve dall’oggi al domani”. Il segretario della Cgil Fp Roma Nord spiega perché è contrario all’idea di una riconversione della struttura in una Rsa. “Il passaggio dal privato al pubblico non è garantito da nessuno – dichiara Leonida - se assumessero tutti saremmo anche contenti, ma dovrebbero fare una legge apposita. Per lavorare nel settore pubblico bisogna vincere il concorso e non vedo come potrebbero, tutti e 90 i lavoratori a rischio, fare il concorso ed essere assunti.  Noi siamo stati ricevuti in forma ufficiosa dalla direzione del San Filippo Neri il 2 gennaio 2012, il Direttore ha proposto di fare una Rsa, ma in questo modo una parte del personale, ad esempio tecnici di laboratorio e di radiologia e i terapisti, andrebbe a casa - insiste Leonida Mazza - sono passati tre mesi dal non rinnovo della convenzione e tutto tace. Siamo preoccupati per il futuro di questi lavoratori e stiamo continuando a scrivere e chiedere incontri inutilmente. I lavoratori per ora stanno prendendo regolarmente lo stipendio ma il loro futuro sembra davvero a rischio”.

Il Direttore del San Filippo Neri, Domenico Alessio, insiste invece nelle sue due lettere nella riconversione della Salus Infirmorum in Rsa. “Il rapporto convenzionale tra il San Filippo Neri e la Salus Infirmorum – scrive Alessio – presenta le medesime criticità di quello risolto di recente con la Casa di Cura Valle Fiorita, per cui è estremamente necessario e urgente provvedere con immediatezza alla riconversione della Casa di Cura privata provvedendo che la stessa debba ospitare posti di Rsa e non per acuti come avvenuto fino ad oggi. Infatti la Salus Infirmorum non è una struttura sanitaria accreditata bensì autorizzata per cui non può concorrere all’offerta sanitaria secondo i Lea attraverso un rapporto ibrido, costituito da personale medico dipendente da una struttura pubblica e personale infermieristico, tecnico e ausiliario dipendente da struttura privata per la quale, peraltro, non sono mai stati verificati i requisiti previsti in regime di accreditamento”.  Intanto la situazione si fa sempre più incandescente e i residenti hanno avviato una raccolta firme per non perdere una struttura d’eccellenza che opera nel loro quartiere.

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