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Ottavia Ottavia / Via Casal del Marmo

Progetto 'Palmarola - Lucchina': "Ci state chiudendo in quartieri dormitori!"

Fischi e proteste all'assemblea cittadina svoltasi ieri nel quartiere. Le accuse dei residenti: "Progetto ingiusto e poco trasparente". Comune e Municipio si difendono: "Abbiamo le nostre buone ragioni"

"Ci state chiudendo in quartieri dormitori!". Si è aperta così quella che doveva essere una semplice assemblea cittadina e che si è trasformata invece in una vera e propria class action ieri pomeriggio, nei locali della scuola elementare Elsa Morante a Casal del Marmo. I protagonisti, un gruppo nutrito di residenti e cittadini del quartiere che si sono definiti "esasperati e increduli davanti alle azioni e ai comportamenti dell'amminostrazione comunale". L'oggetto della discordia, invece, il progetto urbanistico "Palmarola - Lucchina" promosso da Roma Capitale, l'Assesorato all'Urbanistica, il Dipartimento per la Programmazione e Attuazione Urbanistica e la Direzione per la Programmazione e Pianificazione del Territorio.

Ma facciamo un passo indietro. Nel Maggio del 2012 l'amministrazione ufficializza la proposta di un intervento urbanistico la cui attuazione "è finalizzata a una riqualificazione dell'intero settore urbano" - si legge sui documenti del progetto -  e che presenti "un mix funzionale con integrazione di funzioni residenziali, commerciali, servizi pubblici di quartiere e spazi di aggregazione". I cittadini rivendicano i già presenti problemi in fatto di viabilità e circolazione che congestionano da anni la zona, temendo quindi che tale intervento possa in qualche modo aggravarli. Restano comunque in attesa che faccia il suo corso l'ordinario iter procedimentale previsto dal "Regolamento di parteciapzione dei cittadini alla trasformazione urbana".

Tale documento, infatti, approvato dal Consiglio Comunale con la Delibera n. 57/2006 e previsto dal nuovo Piano regolatore, contiene tutta una serie di norme, procedure e strumenti dirette a garantire la partecipazione dei residenti ai progetti di trasformazione urbana che vedono coinvolti loro quartieri. E qui, arriviamo al punto: l'assemblea cittadina, presieduta dalla Dirigente del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica Architetto Carla Caprioli, e dal Predisente del XIX Municipio Alfredo Milioni, si apre secondo le disposizioni dell'articolo 8 di tale Regolamento, per dare cioè inizio alla fase consultiva dell'iter di partecipazione. I residenti, però, contestano la mancata attuazione della fase precedente,ossia quella informativa, così come disposto dall'articolo 7.

Quella che può sembrare una semplice svista, nasconde però un vizio di forma ben più importante, ossia la possibilità che venga inficiato il corretto svolgimento dell'intera procedura, nonchè la rivendicazione da parte dei cittadini che vedono lesi così i loro diritti di parteciapzione e coinvolgimento. "Non siamo stati informati, se non con un avviso sul sito web pubblicato nel mese di agosto, quando eravamo tutti in vacanza", ha dichiarato uno dei presenti. "La fase informativa è stata solo fittizia, pensate che l'incontro precedente a questo l'hanno organizzato all'eur, dall'altra parte di Roma, e in un orario proibitivo per chi lavora, per non farci neanche intervenire", ha accusato un altro. "Come possiamo esprimere il nostro parere se non veniamo neanche messi nelle condizioni di essere ascoltati?", ha
concluso un ultimo.

E così, tra proteste, fischi e una lunga contestazione dei presenti nei confronti dei rappresentanti amministrativi, arriva il mandato dell'Assessore ad autorizzare lo svolgimento della preliminare fase informativa, dando quindi la possibilità ai cittadini di "registrare" ufficiosamente le proprie posizioni. "Un'informativa parziale e poco trasparente"; "E' solo speculazione: non ha senso construire nuovi conplessi residenziali in questa zona quando in tutta Roma ci sono più di 280.000 alloggi sfitti"; "Non si metta un mattone se non si risolve prima il problema della viabilità": queste sono solo alcune delle principali denunce "urlate a gran voce" (è proprio il caso di dirlo) dai cittadini e dai numerosi rappresentanti del comitato di quartiere.

Da parte sua, l'Architetto Caprioli ha risposto alle contestazioni spiegando che "il progetto è stato formulato a seguito di tutta una serie di studi e sopralluoghi affettuati in loco da tecnici ed esperti" e che tutte le costruzioni previste garantirebbero "il minimo impatto ambientale e il miglioramento della vita cittadina in fatto di servizi pubblici, verde e viabilità". Anche il Presidente Milioni è intervenuto sulla questione, raccogliendo lo stato di malcontento dei residenti e garandendo di farlo presente alle autorità competenti, prima ancora di andare avanti con i lavori per l'approvazione del progetto.


 

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