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Ottavia Ottavia / Viale Esperia Sperani

“5 minuti Per Roma”, il marito di Virginia Raggi lancia su Facebook la campagna per pulire la città

Andrea Severini: "Il M5S non c’entra nulla"

Ottavia caput mundi. In questo lato del Municipio XIV sono spuntati i germogli del M5S dove ha mosso i primi passi Virginia Raggi. Qui, pochi giorni fa, è nata un’idea per sensibilizzare i cittadini a tenere più pulita la città. Mentore del progetto - ci sono la pagina Facebook  più i canali Twitter e Instagram  - è Andrea Severini, marito della sindaca. “5 minuti Per Roma” è una sorta di Retake senza pettorina che si batte contro i “menefreghisti e gli incivili”. Severini, a RomaToday, afferma: “Il M5S non c’entra nulla”. Verità o semplicemente un modo di mettere le mani avanti per non cadere? “No, no. Il Movimento è fuori dall’iniziativa”. Repetita iuvant (le cose ripetute giovano) direbbero quelli bravi.

Impegno civile

Giorno per giorno, vengono postate foto di chi raccoglie bottiglie di birra da terra, chi recupera cartacce dal prato o dall’asfalto. Insomma, tanti bravi cittadini al servizio - volontario - della Capitale. A dimostrazione dell’impegno, uno scatto dal cellulare. Un selfie della monnezza prima individuata e poi depositata nell’apposito contenitore dei rifiuti. 

Risveglio delle coscienze

La pagina del noto social network sta per raggiungere i 1200 ‘mi piace’. Tra i like cittadini quali Romina, Raffaella, Pierpaolo, Alessandra, Danilo e il piccolo Damiano. Ma pure esponenti pentastellati di Monte Mario e Daniele Diaco, consigliere comunale del M5S e presidente della commissione capitolina Ambiente. Mentre Severini precisa: “Mi auguro che la gente aderisca e che non venga messa l’etichetta sopra. Deve essere un risveglio delle coscienze. Anzi, un’etichetta c'è: siamo romani”. Per il momento, sono state passate al setaccio nel Quattordicesimo “via Trionfale, via della Balduina, via di Casal del Marmo, viale Esperia Sperani, via della Stazione di Ottavia e poi le zone di altri Municipi”. Intanto, su Facebook c’è Claudio “che fa il triplete per strada” gettando in contemporanea vetro, plastica e carta mentre Sandro suggerisce di inserire, con un hashtag, il quartiere dove è avvenuto l’intervento. Con un grido di battaglia: “Combatti gli incivili e posta la tua foto di attivismo civico”.

Dare un segnale

“Basterebbero 5 minuti a cittadino per rendere il posto in cui viviamo migliore – si legge su Facebook – ovviamente tutto questo non è per sostituirci ai servizi comunali, per i quali paghiamo le tasse e che giustamente dobbiamo pretendere che facciano il loro lavoro, ma è per dare un segnale di senso civico a tutti gli incivili e isolare queste persone, facendoli sentire in minoranza. Vi ricordate la teoria delle finestre rotte? Ecco, si devono sentire isolati”.

Un gesto a cinque stelle

“5 minuti Per Roma”, pertanto, non è una stampella per la sindaca né un movimento parallelo a difesa della città. Anzi, più che movimento meglio usare un sinonimo, tipo gesto. Un gesto a cinque stelle, nel senso di massimo livello. Meglio non confondersi, non si sa mai.

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