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M5s boccia la chiusura del campo rom: "Buffoni, siete peggio della sinistra".

Il documento di iniziativa popolare, presentato da FdI, riceve il no di M5S e Pd. Il pubblico contro la maggioranza: "Buffoni, siete peggio della sinistra". Esposti striscioni di protesta

“Ti ha votato solo il condominio di casa”, “buffoni”, “siete peggio della sinistra”. Questo è quanto stato urlato nella sala consiliare del Municipio XIV.  La delibera di iniziativa popolare (portata in Aula da Fratelli d’Italia) è stata bocciata e il pubblico (in prevalenza ragazzi vicini a FdI) ha inveito contro la maggioranza. Nel corso della breve protesta esposti due striscioni, “basta campi rom vogliamo legalità” e “basta campi rom fermare il degrado”.

Il risultato registrato nel Consiglio di oggi, 20 dicembre, era praticamente scontato. Non erano previste novità, visto che già era stato incassato il parere negativo da parte della commissione Politiche sociali e Sicurezza. Lo stop ha portato la firma di Pd e M5S. Per la cronaca, presente nel parlamentino Federico Rocca, primo firmatario, che ha illustrato la delibera.

Alberto Mariani, capogruppo FdI, è andato su tutte le furie. “Sin dall’inizio non avete voluto discutere il documento, non avete avuto intenzione di affrontare il problema e di analizzarlo. Non avete presentato una proposta, continuate a rispondere che state aspettando la delibera di giunta sul superamento dei campi. Come diceva Virginia Raggi? O cambiamo tutto o non cambiamo nulla. Beh, continuate a recitare”. 

Mariani si è successivamente sfogato su Facebook: “Entrambi i gruppi, M5S e Pd, hanno difeso a spada tratta il mondo rom, paventando addirittura soluzioni in merito al superamento dei campi che prevedono l'assegnazione di case. Si è persa un'altra occasione per dare un vero segnale di cambiamento alla nostra città”.

Per FdI è intervenuto pure Mauro Ferri: “In commissione  più volte ho chiesto alla maggioranza che cosa volessero fare per il superamento dei campi rom, nel frattempo mi veniva detto che c’era la volontà, da parte della maggioranza capitolina, di lavorare per cercare di risolvere la questione. So che c’è una memoria di giunta (poi letta durante i lavori, ndr) e che sono stati rimessi a bilancio 25 milioni di euro per la gestione dei campi. Insomma – ha evidenziato –  a conti fatti il lavoro non solo è in stato embrionale ma non è proprio cominciato. Ho persino chiesto alla maggioranza di lavorare insieme sulla delibera ed eventualmente di trovare dei punti, qualora ne ce fossero stati alcuni comuni, per cercare di portare avanti il discorso. Non ho ricevuto risposte. E al momento non so cosa vogliano fare i 5 Stelle, non conosco le loro proposte. Intanto il messaggio che passa  vede da una parte la discriminazione nei confronti degli italiani mentre dall'altra parte c’è chi può fare ciò che vuole. Sei io esco fuori e mi permetto di appicare un rogo tossico, mi vengono a prendere e mi portano via. Dobbiamo fare qualcosa, bisogna far capire che la legge c’è e va rispettata”. 

Sulla stessa linea Stefano Oddo (Lista Marchini) che si è lamentato dell’assenza da parte del presidente, Alfredo Campagna. “Il sottoscritto ha parlato della situazione delle baraccopoli in questi sei mesi e mezzo di Amministrazione a Cinque Stelle. Ma sono cose che ho ribadito anche durante la legislatura triennale di Valerio Barletta. Sul campo di via Cesare Lombroso prosegue il problema dei roghi tossici e ogni domenica c’è il mercatino abusivo. Nel programma elettorale del M5S si parlava del superamento dei campi rom. Ad agosto, in una commissione, Campagna aveva annunciato una delibera che sarebbe andata in tal senso. Siamo a dicembre ma non ho visto niente. Non credo che sarà pronta per il 31 dicembre, vorrà dire che scriverò una lettera a Babbo Natale, magari è più bravo del minisindaco e me la porterà lui”. 

Massimiliano Pirandola (La Destra) da par sua ha precisato: “Qualche anno fa abbiamo votato questo documento. Ma poi l'allora presidente Milioni non ha portato fino in fondo il volere dell’Aula. Se ne è assunto le responsabilità e ha pagato. Sul tema in esame sono state raccolte circa 10mila firme di cittadini, non di militanti. Dovete essere consapevoli che la delibera, migliorabile, non può essere cestinata”. 

Rita Angelini, consigliera del M5S, ha riferito – come già detto in Commissione – che la delibera è stata trovata “piuttosto confusa. C’è un motivo per cui abbiamo espresso parere negativo. Si parla di numeri, di 15mila persone e solo di 5mila censite. Otto aree di sosta temporanea che possono accogliere solo 200 persone, a casa mia 8 per 200 fa 1600. E gli altri dove vanno? Inoltre ho sentito la parola scolarizzazione: ma se il tempo massimo nelle aree di sosta è di sei mesi, c’è qualcosa che non torna visto che l’anno scolastico dura nove mesi. Infine l’integrazione: questi luoghi dovrebbero sorgere lontani dal centro abitato. Ciò significa che si creerebbero solo ghetti. In più gli 'interessati' dovrebbero pagare, per stare in tali posti,  una quota di 150 euro, non si capisce se a persona o a nucleo familiare. Sentite: prima di estendere delibere così, forse dovremmo pensare ad aiutare queste persone ma non mettendole in disparte. Non solo: vi invito a collaborare con i nostri i tavoli di lavoro".

Per i pentastellati è intervenuto pure Domenico Aglioti: "I tentativi delle precedenti Amministrazioni di risolvere il problema sono stati vani. Noi stiamo qui da pochi mesi. Tra le varie cose abbiamo in mente un modello, come quello spagnolo, che ha funzionato. Il nodo cruciale è superare l'ostacolo e farlo in maniera definitiva. Altrimenti è una perdita di tempo e di soldi". 

Il Pd ha espresso proprio il parere tramite il capogruppo, Valerio Barletta: “ Non capiamo a quale popolazione si rivolge la delibera: quella senza un tetto presente a Roma, quella dei campi regolari oppure parliamo di chi deve ancora raggiungere la Capitale. Il campo deve essere superato, questo è chiaro. Vedo che c’è molta confusione e non una via risolutiva". Dopodiché ha indicato due proposte: “Si abbia il coraggio, una volta per tutte, di dire basta allo scempio dei campi rom e di tutte le realtà che ci mangiano sopra. Con gli stessi trenta milioni che attualmente si spendono per la gestione dei campi, 750 euro al mese quasi 3600 famiglie potrebbero ricevere un bonus casa per dodici mesi. Le stesse risorse che oggi si spendono per 2mila nuclei familiari (attualmente nei campi) e oltre 1500 di quelli italiani, fuori da qualsiasi circuito a tutela comunale. La nostra proposta è rivolta solo a chi ne ha diritto. L'altra è sui roghi tossici: presentate un esposto alla procura e installate le telecamere, in modo tale da fermare chi delinque e per riportare il decoro”.

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