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Monte Mario Monte Mario / Largo Agostino Gemelli

Gemelli, sindacati: "Rischia di diventare un policlinico di serie B"

La disdetta di tutti i contratti dei dipendenti dell'Università Cattolica ha provocato lo stato d'agitazione. I sindacati annunciano una manifestazione al policlinico nei prossimi giorni e una 'passeggiata' a San Pietro a metà aprile per mostrare al Papa il proprio disagio

"Il rischio, oltre all'abbassamento degli stipendi, è che il Gemelli diventi un policlinico di serie B e non più un'eccellenza". A dichiararlo, dopo l'assemblea di questa mattina di tutti i sindacati del Policlinico Agostino Gemelli (Fp Cgil, Uil Flp, Faress, Samuc, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Flp Medici, Aaroi, Emac, Apduc, Snr, Cgil Dirigenti, Cisl Dirigenti, Uil Dirigenti), è il segretario aziendale Uil Flp Domenico Frezza che nei prossimi giorni annuncia una manifestazione al Gemelli e una passeggiata a metà aprile di tutte le famgilie dei dipendenti dell'Università Cattolica a San Pietro, per far vedere al Papa il disagio che stanno vivendo.

Caos stipendi al Policlinico Gemelli, protestano i dipendenti



Il primo marzo, come spiega Frezza, è arrivata "una lettera firmata dal Direttore Amministrativo dell'Università Cattolica Marco Elefanti in cui ci annunciava la disdetta di tutti i contratti. Si tratta di 5.200 dipendenti tra medici, infermieri, tecnici. Praticamente 5.200 famiglie potrebbero vedere il loro stipendio abbassarsi notevolmente". Frezza spiega anche la motivazione che Elefanti ha dato per la disdetta dei contratti. "La motivazione è che la Regione non eroga 800 milioni di crediti che loro vantano - spiega riferendosi all'Università Cattolica - inoltre hanno esposizioni presso le banche di circa 600 milioni e le banche non intendono più aumentare il fido. Ora, dal primo marzo, ci sono 90 giorni per trovare una soluzione tra dirigenza e sindacati dei dipendenti. Ad oggi non ci sono state riunioni ufficiali".

Permane dunque lo stato di agitazione dei dipendenti. "Quello che ribadiamo - continua Frezza - è che vogliamo che sia ritirata la disdetta dei contratti e pretendiamo la mancata erogazione del fondo di incentivazione di marzo". Frezza spiega anche le conseguenze che possono derivare dallo stato di agitazione prolungato. "Si allungano i tempi di attesa al pronto soccorso, la qualità dei servizi diminuisce, si rischia di diventare come l'Umberto I".

Intanto i sindacati hanno richiesto di conoscere i bilanci analitici del Policlinico. "Secondo noi c'è stato un esubero di consulenze, si mormora che ci siano inoltre 200 professori associati di troppo (hanno solo l'incarico di insegnamento e quindi per sopperire alla mancanza di medici ne vengono presi altri a contratto che lavorano il triplo)". Ma c'è dell'altro. "Ci sono contratti che scadono tra fine marzo e fine aprile e si vocifera che quei contratti, circa un centinaio, non verranno rinnovati". Non solo. "Siamo venuti a conoscenza - spiega l'infermiere del direttivo Uil Alessandro Cammino - di un documento che conferma che l'amministrazione della Cattolica ha erogato un premio di incentivazione per le sedi di Milano, Brescia e Piacenza. Questo conferma il fatto che il problema per le 'sedi padane' non esiste e che il problema riguarda solo la sede di Roma. Fino a poco tempo fa la sede di Roma era ricca e le altre economicamente più deboli, ora si sono arricchite con i nostri soldi. Una sorta di Roma ladrona al contrario". Cammino sottolinea inoltre il fatto che il Gemelli serva tutto il Nord del Lazio oltre a un 10% dei ricoveri che provengono da altre Regioni. "Con il personale ridotto ai minimi termini - conclude Cammino - il collasso non tarderà ad arrivare".

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