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Ostelli Santa Maria Pietà: "Da Regione e Asl promesse vuote"

"Santa Maria non è citta' sanitaria. Gli ostelli rimangono un miraggio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

In risposta alla denuncia fatta dall'Associazione Ex Lavanderia dell'ennesimo ritardo nell'apertura degli Ostelli all'interno del S. Maria della Pietà, venerdì 29 luglio la Regione Lazio ha inizialmente diffuso la seguente nota:

"La Regione Lazio e la ASL Roma 1, cui appartiene la proprietà dei 37 padiglioni, 12 della Regione Lazio e 25 della Asl, in questi due anni hanno avviato una ricognizione delle principali problematiche del Comprensorio e una pluralità di iniziative che trovano ora sintesi in un piano di interventi programmato, per dare un forte segnale di svolta e di migliore fruibilità di questo grande spazio urbano per la cittadinanza".

A questo proposito l'Associazione "Ex Lavanderia" precisa che secondo la legge 14/2008 la Regione Lazio avrebbe dovuto avocare a se' tutti i padiglioni del S. Maria della Pietà. In realtà a suo tempo la Regione Lazio ha proceduto in tal modo formalizzando la proprietà di soli 12 padiglioni, lasciando così libera la ASL di iscrivere nel proprio patrimonio gli altri 37 padiglioni, in mancanza - a tutt'oggi - di un legittimo e formale atto di trasferimento della proprietà.

È per questa ragione che oggi il Comitato cittadino Si Può Fare e l'Associazione "Ex Lavanderia" chiedono alla Regione - in quanto unica vera proprietaria del S. Maria della Pietà - di deliberare sulla proposta di legge popolare n. 304 per la ridefinizione complessiva del comprensorio che è stato il più grande manicomio d'Europa.

I due processi penali intentati dalla ASL ai danni della Associazione "Ex Lavanderia" si sono conclusi con una piena assoluzione, anche grazie alla legittimità del suo operato senza scopo di lucro, volontario e partecipato dai cittadini del Municipio XIV.

Nell'ambito della terza azione giudiziaria mossa in sede civile dalla ASL, la Ex Lavanderia intende dimostrare che la ASL Roma 1 non è titolare del Padiglione 31 attualmente occupato dalla stessa Associazione.

Non sarà qualche attività artistico-culturale a mascherare le intenzioni di Regione Lazio e ASL di fare del complesso un parco ospedaliero, a dispetto del fatto che il S. Maria della Pietà faccia parte del Piano Regolatore del Comune di Roma che prevede nel Municipio XIV la presenza di una "centralità urbana", ovvero area destinata a "ospitare funzioni di livello superiore molto qualificate -dagli uffici, all'università, al verde alle attrezzature per il tempo libero-, tali da renderli centro vitale dell'attività e dello sviluppo della città metropolitana".

In merito alla vertenza Ostelli, sempre il 29 luglio la Regione Lazio ha reso noto che "per i 70 posti del padiglione 11 i lavori di ristrutturazione sono stati terminati mentre per quanto riguarda i 70 posti del padiglione 15 sono in via di ultimazione in questi giorni".

La Ex Lavanderia ribadisce che gli Ostelli sono ad oggi chiusi e sbarrati.

Il Presidente Zingaretti a settembre 2015 aveva dichiarato alla Stampa che la prima struttura con 70 posti sarebbe stata inaugurata entro novembre 2015, e così non è stato.

Incalzata dalla Ex Lavanderia, la Regione Lazio il 20 gennaio scorso, senza giustificare il ritardo scriveva: "I primi 70 posti del padiglioni 11 saranno già disponibili ad aprile, mentre l'apertura del padiglione 15 è prevista subito dopo. Tra qualche mese, quindi, tutti i 140 posti annunciati per l'ostello saranno utilizzabili da pellegrini e turisti, per l'anno del Giubileo e anche oltre".

Anche questo impegno è stato disatteso, per questo l'Associazione "Ex Lavanderia" chiede alla Regione Lazio e al Presidente Nicola Zingaretti di fornire alla cittadinanza una data certa per l'apertura degli Ostelli.

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