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MonteMario Primavalle / Via del Podere Fiume

Fosso delle Campanelle, una raccolta firme per chiedere maggiore decoro

In futuro sono previsti due parchi, una pista da jogging e 224 orti sociali

È partita online una raccolta firme per chiedere decoro e pulizia al Fosso delle Campanelle in via del Podere Fiume, nel XIV Municipio. L’iniziativa, lanciata da due cittadini, Iolanda Maggio e Attilio Floccari, punta il dito sulla mancata manutenzione dell’area.


“Il responsabile della manutenzione è la Società M193 – si legge nella petizione -  a cui nel lontano 2001 il comune ha affidato quel parco con l'obbligo di renderlo fruibile dai cittadini. È l'unico parco che abbiamo nella zona e al momento è lasciato a se stesso” e si chiede quindi alle istituzioni di intervenire quanto prima. 


Fosso delle Campanelle, la storia


Il Fosso delle Campanelle, dove sorge il parco oggetto della raccolta firme, ha una storia lunga e travagliata. Adiacente al comprensorio dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà, l’area veniva utilizzata, già 50 anni fa, per coltivare. I pazienti della struttura, infatti, lavoravano i terreni per regolare i comportamenti ossessivi. 


Alla fine del 1999 l’ospedale veniva completamente chiuso ma i pazienti, i loro familiari ed alcuni abitanti di Montemario e Torrevecchia rimangono su quei terreni a fare gli agricoltori. Nel frattempo, però, il fosso è diventato di competenza dell’ex provincia di Roma. 


Fosso delle Campanelle, abusivismo dilagante


“Ci sono sempre stati vari contenziosi di diversa natura rispetto a quello che avrebbe dovuto fare la provincia – spiega a RomaToday il vicepresidente del XIV Municipio Enrico Sabri – purtroppo la situazione di quella parte del fosso non è mai stata affrontata nella giusta maniera. Esistono varie forme di abusivismo agricolo e pesanti forme di abusivismo abitativo, con la presenza di diverse baracche”.


Fosso delle Campanelle, i finanziamenti del governo Renzi


Un momento di svolta sembra arrivare nel 2015 quando il governo Renzi stanzia dei fondi per alcuni progetti e, tra questi, c’è quello per la riqualificazione di una parte del fosso delle Campanelle. Inizia quindi la stesura del progetto che viene cambiato, però, nel corso degli anni mentre molte persone continuano a vivere e coltivare nell’area. Arriviamo quindi ai giorni nostri: per il fosso si prevedono la realizzazione di due parchi giochi per bambini, un percorso per fare jogging e 224 lotti per gli orti sociali. 


Per far partire i lavori, però, bisogna prima risolvere il problema dell’abusivismo. Tra ottobre e novembre 2021 tecnici dell’area metropolitana e vigili si sono recati sul luogo per allontanare le persone. Si sono creati disordini, fortunatamente rientrati, ma che sono il segnale di una situazione potenzialmente esplosiva. Anche la manutenzione del parco sembra essere legata a doppio filo con tutte queste questioni rimaste in sospeso per troppo tempo.

Fosso delle Campanelle, censimento per gli ortisti abusvi

“Dobbiamo cercare di creare un ponte tra l’ex provincia e gli ortisti abusivi cercando una soluzione politica – riprende Sabri – per fare questo servirà del tempo. Il nostro obiettivo come municipio è quello di fare in modo di rendere possibilmente contenti tutti. Per prima cosa dobbiamo far partire i lavori. Tra le altre cose, serve assolutamente una bonifica dei luoghi che sono oggetto di sversamenti abusivi. La condizione di orto abusivo, negli anni ’70, non era neanche contemplata. Successivamente le istituzioni non hanno affrontato la questione. Per gli attuali ortisti, ai quali è stato già riconosciuto il diritto diffuso, vorrei quindi prevedere un diritto di prelazione sugli orti ma a condizione che si facciano censire”.


Fosso delle Campanelle, WWF e Lipu contrari al progetto


Ortisti, WWF e la Lipu si sono detti contrari al progetto visto che nella zona ci sono specie faunistiche protette. “Stiamo mediando ed abbiamo finito il censimento dell’area – riprende Sabri - vogliamo che tutte le procedure vadano avanti in maniera ordinata. Noi cerchiamo di tutelare i più fragili visto che molte di quelle persone sono socialmente deboli. È un’occasione per noi di prendercene cura e restituire al territorio un pezzo di agro romano”. Tutti questi problemi  ricadono, alla fine, anche sul parco
 

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