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MonteMario Piazza di Santa Maria della Pietà, 5

Ex Lavanderia, "la Asl minaccia lo sgombero entro 15 giorni"

Il Comitato cittadino Si può fare: "Il Comune non la pensa come la Regione, chiede il rispetto del Piano regolatore". Sinistra italiana: "Stoppare la delibera sulla riqualificazione del Santa Maria della Pietà"

Dopo la gremita assemblea di sabato scorso sul futuro del Santa Maria della Pietà, organizzata del Municipio XIV e dall’Urban Center, giunge alla Ex Lavanderia dalla Asl Roma 1 la minaccia di sgombero entro 15 giorni”. Il padiglione 31 dell'ex manicomio, dove si trova l'Associazione, è finito nel mirino. Questo il messaggio affidato a un comunicato, dove Claudio Ammassari, del Comitato cittadino Si Può fare, nota: “Per fortuna il Comune non la pensa come la Regione e chiede il rispetto del Piano Regolatore. Ma intanto la Asl attacca l’Ex Lavanderia per la funzione  di presidio che ha svolto in questi anni in difesa dell’identità storica e culturale del Santa Maria della Pietà e la volontà di 12 mila cittadini, che lo vogliono bene pubblico”.

COMMENTO - “Inspiegabilmente il Santa Maria della Pietà secondo tutti i direttori Asl che si sono succeduti deve tornare a essere un ospedale che reintroduce anche i servizi psichiatrici - afferma Chiara Cavallaro portavoce del Comitato cittadino Si Puo’ Fare - in pieno disprezzo della legge Basaglia che, prevedendo la chiusura dei manicomi, fece allora come oggi dell’Italia un paese all’avanguardia nel mondo”. 

DISCUSSIONE “Discutere la Legge di Iniziativa Popolare in Consiglio Regionale con due anni di ritardo, per di più con l’arrivo di una delibera esecutiva che vuole legittimare una proprietà arbitraria e scorretta, è come voler discutere con qualcuno con le carte truccate in mano e con la pistola sul tavolo” chiosa Ammassari. 

SINISTRA ITALIANA - Sul Santa Maria della Pietà interviene anche Sinistra italiana del Municipio XIV, che ribadisce: "Dopo la partecipata assemblea del 25 febbraio scorso sul Santa Maria della Pietà, è emersa la richiesta da parte dei cittadini e delle associazioni che la delibera della giunta regionale (sulla valorizzazione dell'ex manicomio, ndr) venga ritirata o comunque bloccata.  Questa delibera attua un piano di valorizzazione del complesso, cedendo di fatto gran parte dei padiglioni alla Asl Rm1, in contrasto con la legge regionale di iniziativa popolare sul riuso pubblico e sociale del comprensorio, non ancora votata in Regione, e con il complesso normativo vigente, regionale e nazionale, che attribuisce la proprietà di quel patrimonio alla Regione”.

ATTO - “L'esigenza di una coprogettazione in armonia con il carattere di centralità urbana del luogo, secondo il Piano regolatore generale, richiede un atto politico concreto e dal forte valore simbolico da parte del Comune – termina Sinistra italiana – attraverso l'impugnativa al Tar della detta delibera regionale, a tutela dell'interesse dei cittadini romani a veder rispettato il Prg, la centralità urbana ed il loro diritto a fruire di un bene pubblico, sottraendolo a una nuova sanitarizzazione”.

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