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Roma Nord, Ciardulli: "Come riconoscere i candidati indegni"

Il Segretario del Coordinamento Comitati di Roma Nord riporta una sorta di "guida" per riconoscere i candidati indegni sia al Comune che al Municipio XIV, senza risparmiare colpi e forti allusioni

"Come contrastare la malavita organizzata? Cominciando a non votarla alle elezioni". E' citando questa frase di Daniele Luttazzi che il Segretario del Coordinamento Comitati Roma Nord Domenico Ciardulli pubblica sul suo portale dedicato ai Diritti e al Lavoro Sociale una sorta di vademecum per riconoscere "I candidati indegni al Comune e al Municipio", con particolare richiamo proprio al Municipio XIV (ex XIX). Il riferimento a questa ultima tornata elettorale (tra l'altro ancora in corso, fino al ballottaggio del prossimo week end) è molto più che chiaro, così come gli indispensabili consigli per riconoscere e diffidare dai rappresentanti, sencondo Ciardulli, della mala amministrazione. 

Si comincia da chi ha fatto della politica la propria professione e fortuna "attraverso clientele e voto di scambio, che magari sono attualmente inquisiti o toccati nell'inchiesta per le varie parentopoli capitoline". Quelli che "hanno riempito i muri della loro faccia", sia alle elezioni regionali che per le comunali, "sporcando il nostro territorio e spendendo tanti soldi in tipografie e cene". Frecciate anche per quei candidati che in passato, ricoprendo incarichi sia in Municipio che in Comune "hanno fatto potare i rami di alberi in alcune vie e poi hanno lasciato il bigliettino sull'albero scrivendo che la potatura di quegli alberi era merito del politico comunale X e del politico municipale Y", continua il Segretario, commentando poi quest'ultima come una "pratica prettamente medioevale".

E ancora, sono indegni quei candidati municipali che in cinque anni di legislatura non hanno altro da vantare se non la realizzazione di un marciapiede o alcuni lampioni nella zona dove abitano o dove abitano i loro stretti amici elettori, oppure i loro parenti e gli amici. Quelli che sborsano migliaia e migliaia di euro per sfarzose inserzioni pubblicitarie, per lussuosi ristoranti, inutili manifesti a tappeto o per il noleggio di camion itineranti con le loro gigantografie. E senza risparmiare frecciate e dure accuse, "coloro che hanno eventualmente girato nelle case distribuendo danaro, da Tragliatella in giù, e fatto promesse considerando il posto in consiglio come un potere privato di cui disporre per compensare gli elettori obbedienti".

"Indegni sono quei candidati che si riciclano in politica trasformando in filiali di partito il loro comitato o associazione di quartiere nonostante il loro statuto connota l'associazione come apartitica" e altrettanto indegni "quelli già riciclati, o senza un passato chiaro di impegno per il bene comune, che salgono sul tram del leader politico di moda del momento per cercare di passare, non attraverso i propri meriti, ma attraverso la luce riflessa di qualcuno". Chissà se Ciardulli avesse in mente precisi esponenti politici mentre al momento della redazione (volutamente polemica) del suo particolare decalogo. Quel che è certo, è che in questi ultimi giorni di campagna elettorale, i cittadini già elettori convinti e quelli astenuti (per scelta o per indecisione) hanno sicuramente un altro spunto interessante su cui riflettere.   

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