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Cantiere infinito / Valle Aurelia / Via Lucio Apuleio, 33

Due anni di attesa vana: il polo culturale del quartiere resta una chimera

Il "casotto" del parco che affaccia sulla Cupola di San Pietro è ancora uno scheletro di legno in un cantiere abbandonato

Il cantiere è partito a marzo 2021, ma dopo un anno e mezzo del nuovo casotto di Monte Ciocci non c’è traccia. Almeno non di quello che i comitati di quartiere e i cittadini attivi che da sempre si occupano del decoro e delle attività socio culturali dell’area immaginavano. Si perchè sebbene il vecchio manufatto sia stato demolito, oggi il casotto è uno scheletro di legno in un cantiere abbandonato. 

Il casotto di Monte Ciocci sfregiato

Giorni fa i primi sfregi ad opera di ignoti che con una bomboletta spray hanno imbrattato i pannelli con scritte e pure una svastica. “Purtroppo quella costruzione è lasciata alla mercé di tutti” - denuncia ai nostri taccuini Carmen Iovine, presidente dell’associazione Casotto Monte Ciocci, nata proprio per restituire alla cittadinanza quel bene comune.

Dal Comune 100 mila euro per il parco

Due anni fa la delibera della Giunta Raggi per  la riqualificazione del parco di Monte Ciocci, area verde nel quadrante nord ovest della città con vista mozzafiato sulla Cupola di San Pietro. Nel progetto cura del verde e ripristino degli edifici vandalizzati, appunto il casotto. 100 mila euro le risorse stanziate dal Campidoglio che aveva previsto di rinnovare completamente il piccolo manufatto. 

L’odissea del cantiere

“Il cantiere sarebbe dovuto durare 90 giorni, ma per problemi burocratici e una variante aggiunta in corso i lavori sono andati a singhiozzo: nell’agosto 2021 il cantiere si è fermato del tutto per riprendere solo a luglio scorso” - spiega Iovine. Così ad oggi lo scheletro di legno, cantierato ma facilmente accessibile, è utilizzato come palestra urbana e tela bianca per writer. La promessa del Comune di consegnare il Casotto di Monte Ciocci il 26 settembre non è stata mantenuta e i cittadini tornano a chiedersi quando potranno finalmente riappropriarsi di quello spazio che sognano come volano di tutte le attività socio culturali del territorio. 

Il casotto di Monte Ciocci è un cantiere fantasma

Il casotto di Monte Ciocci polo culturale del territorio

“La riqualificazione del casotto - sottolinea la presidente dell’associazione - è una conquista della comunità dei cittadini che non può essere vanificata per una colpevole carenza di interventi istituzionali. Bisogna intervenire subito”. 

Intanto c’è rammarico per lo sfregio della nuova opera. “Lo avevamo detto e c’era da aspettarselo: avevamo dal primo momento sottolineato l’esigenza di un bando nelle more della ristrutturazione per evitare atti vandalici ma per fare questo c’è bisogno che la ristrutturazione venga fatta e qui stiamo a caro amico” - scrive casotto Monte Ciocci.  “A poco è servito a quanto pare dare una data di scadenza ultima alla ditta incaricata dei lavori perché il 26 settembre è passato da un po' e questa è la situazione attuale con l’aggiunta dei primi atti vandalici, riprovevoli nel contenuto, che trovano un terreno fertile di fronte a un cantiere che per l’ennesima volta assomiglia più a un’area abbandonata che altro. Poco importa se la ditta sarà sottoposta a sanzioni, è tardi. Servono risposte certe e serie, serve un’accelerazione su tutto. Il tempo delle attese - conclude l’associazione - è finito”. A Monte Ciocci i cittadini sono pronti anche alla mobilitazione perchè il casotto venga restituito alla collettività. 
 

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