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Balduina Balduina / Via Giancarlo Bitossi

Niente rientro nella sede centrale: gli studenti delle medie dell'Ovidio termineranno l'anno nelle aule distaccate

Nonostante la fine dello stato di emergenza e la volontà di molte famiglie, 220 studenti continuano a frequentare la sede provvisoria di via Sangemini

Dovranno attendere l’inizio del prossimo anno scolastico gli studenti dell’I.C. Ovidio per tornare nella loro scuola. Spostati in una sede provvisoria a causa della pandemia, nonostante sia finito lo stato di emergenza, 220 tra ragazzi e ragazza delle scuole medie continuano a seguire le lezioni in una sede distaccata, con conseguenti disagi per gli alunni ed i genitori. Molte famiglie chiedono da tempo un rientro nella sede centrale ma dovranno aspettare il prossimo settembre.

220 studenti a via Sangemini

Nell’anno scolastico 2020/2021, per rispettare il distanziamento nelle aule, l’I.C. Ovidio ha dovuto sfoltire il corpo studentesco spostando 11 classi, per un totale di 220 alunni, presso l’istituto delle Maestre Pie Filippine di via Sangemini. Come si legge nella mozione numero 6 approvata all’unanimità dal parlamentino di Monte Mario il 28 marzo 2022, la scelta del trasferimento in via Sangemini “non è stata condivisa da molte (famiglie), per la distanza dalle abitazioni (fino a 3 km) e dalla stesa dell’Ovidio e per il fatto che alcuni avevano figli in entrambe la sede”. Questa però era l’unica alternativa ai doppi turni e, vista l’emergenza covid, “questi disagi e le criticità dell’istituto sono passati in secondo piano di fronte alla grave situazione pandemica”.

Alcune famiglie, alla fine del 2021, non vedendo accolte le loro richieste di far rientrare tutti gli studenti presso la struttura, hanno presentato un esposto indirizzato a più soggetti istituzionali, tra cui il direttore generale di Roma Capitale ed il direttore del Municipio XIV. Nell’esposto si evidenziavano tante criticità. Fino al 2 marzo, come riporta tra l’altro anche la mozione approvata dal consiglio di Monte Mario, nella sede di via Sangemini non era presente un piano di evacuazione. 

Il sopralluogo della commissione trasparenza

La commissione controllo, garanzia e trasparenza del municipio ha quindi deciso di effettuare un sopralluogo nella sede dell’Ovidio per verificare se veramente non fosse possibile far tornare lì i 220 alunni. Il problema, infatti, oltre che delle famiglie era diventato anche economico visto che, con il termine dello stato di emergenza, il pubblico non può più sostenere interventi su una struttura privata. Nel sopralluogo “è stato verificato che ci sono le aule – si legge nella mozione - ben arredate e dotate di tende ignifughe, per far rientrare le dieci classi: alcune delle suddette aule sono state impropriamente utilizzate come magazzini per il deposito di materiale di vario genere”.

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La fotografia della Asl su via Sangemini

Non solo, nella sede di via Sangemini è intervenuta invece la Asl che ha fotografato una situazione molto preoccupante: “le aule sono trascurate e in due di queste non si possono aprire le finestre perché pericolanti, i bagni sono insufficienti e necessitano di interventi, le prese non sono a norma, non sono presenti porte antipanico”. Infine, il cancello d’ingresso dell’istituto, oltre a non avere segnaletica che indichi la presenza di una scuola, “si apre sul lato di via Sangemini sprovvisto di marciapiede, pertanto, soprattutto all’uscita, si creano assembramenti sulla sede stradale, con rischio di incidenti”. 

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Per questo il consiglio del Municipio ha approvato all’unanimità, a fine marzo, la mozione per far tornare, anche prima della fine di quest’anno scolastico, tutti gli studenti all’Ovidio. Una mozione che evidentemente non ha avuto seguito.  Infatti, il 5 maggio, il dirigente scolastico la dottoressa Claudia Ghio ha scritto una circolare con la quale si annuncia il “rientro definitivo delle classi attualmente dislocate alle sede di via Sangemini al termine dell’anno scolastico. Il prossimo anno tutte le classi saranno collocate in sede”. 


Domenico Naso: “Inutile continuare a spendere i soldi”


“Nessuno ha dato seguito alla mozione approvata a fine marzo – attacca Domenico Naso, presidente della commissione trasparenza – non lo ha fatto la dirigente scolastica e neanche il direttore apicale. La giunta poi sembra commissariata, prevale la volontà di un singolo e non quella della politica. Come municipio stiamo pagando per una struttura privata. Visto che era possibile far tornare tutti presso la sede centrale pensavamo di annullare in autotutela il contratto stipulato tra il vicariato, l’ufficio scolastico regionale ed il municipio. Lo stato di emergenza infatti è finito ed è inutile continuare a spendere altri soldi in questo modo. Nonostante tutto questo i ragazzi che oggi sono a via Sangemini potranno rientrare nella loro scuola solo il prossimo anno”.
 

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