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Un decalogo per il Parco del Pineto

Per un parco più sicuro e fruibile ai numerosi avventori. Così vorrebbero il Parco del Pineto gli abitanti dei quartieri che circondano l’importante polmone verde del quadrante Roma Nord Ovest

Per un parco più sicuro e fruibile ai numerosi avventori. Così vorrebbero il Parco del Pineto gli abitanti dei quartieri che circondano l’importante polmone verde del quadrante Roma Nord Ovest.

parco_pineto_1Qualche giorno fa in un’assemblea pubblica hanno stilato un decalogo delle richieste più urgenti per salvaguardare e migliorare il parco urbano regionale. Siglato dalle associazioni “Balduina per il Pineto”, “Il Pineto a tutela dell’ambiente”, “Sant’Onofrio”, Italia Nostra, dal Comitato per il Borghetto di Valle Aurelia, Amici nel Pineto e Comitato San Lino.

In primo luogo gridano il loro “No” al raddoppio della Pineta Sacchetti con il conseguente taglio di una striscia di Parco del Pineto per un totale di 1600 mq e l’abbattimento 15 pini secolari. Sì invece alla recinzione e ad una adeguata cartellonistica dell’area verde di 250 ettari, fino ad oggi sguarnita a causa di una rete precaria, divelta in più parti con grave minaccia alla sicurezza della fruibilità del parco, soggetto negli ultimi anni ad incendi ed occupazioni abusive al suo interno con alloggi di fortuna.

Sì all’utilizzazione del “Casale Giannotto” quale “Casa del Parco”, al momento esistente solo sulla carta, nonostante sia previsto dal Piano d’Assetto e malgrado sia stato restaurato ed arredato con una cospicua spesa. Per permettere una reale partecipazione dei cittadini e delle Associazioni alla programmazione per la tutela del parco e per una sua corretta fruizione sociale. Ad una buona notizia (il parco giochi verrà ricostruito ed ampliato) se ne aggiunge una cattiva: il definanziamento del restauro delle scuderie annesse ai Casali Torlonia, contro ogni aspettativa dei cittadini.

Le associazioni chiedono alle istituzioni che venga definitivamente abbandonata la proposta di una nuova strada all’interno del parco, dal Borghetto Aurelio a Via Damiano Chiesa, prevista da una recente mozione approvata dal Consiglio Comunale. Inoltre, esistendo il collegamento ferroviario tra Valle Aurelia, Balduina e Pineta Sacchetti, una nuova strada risulterebbe inutile e dannosa in quanto dirotterebbe il traffico dalla rotaia all’automobile.

Per una maggiore fruibilità del parco, le associazioni  reclamano infine l’immediata acquisizione dell’area di accesso ai Giardini di Sant’Onofrio  – dal lato Via Morandi –  e, dal lato della Balduina, della piccola striscia di terreno antistante Via Papiniano e del terreno che degrada verso Via De Fabritiis fino al Borghetto di Valle Aurelia, oltre alla sistemazione, pulizia e vigilanza delle aree già pubbliche. Il primo passo, sarebbe la sistemazione e riqualificazione ambientale dei tre ettari acquistati dalla Regione Lazio nel 2006, che dal Pianoro di Via Proba Petronia arrivano al Borghetto di Valle Aurelia e comprendono l’ex campetto sportivo, il cui progetto già presentato a RomaNatura, sarà finanziato dal Programma di Recupero Urbano “Valle Aurelia”. Il segnale alle istituzioni è stato lanciato.
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