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"Le ciclabili di Pineta Sacchetti e Galleria di Porta Cavalleggeri sono essenziali per la sicurezza"

Non solo proteste. C'è chi nelle nuove ciclabili intravede una vera e propria svolta per la mobilità romane

Non ci sono solo cittadini e comitati di quartiere che protestano per l’apertura di nuove piste ciclabili. Automobilisti che preferiscono le due ruote per gli spostamenti apprezzano, e non poco, le corsie dedicate alle biciclette. Un punto di vista importante anche per capire se, in futuro, sarà possibile trovare un equilibrio tra automobilisti e ciclisti.

"Andare in bici era pericoloso"

“La situazione è molto migliorata – racconta a Romatoday il dottor Marco Bianchini della Balduina -  Alcuni anni fa andare in bici era una vera e propria avventura. Le piste ciclabili erano delle cattedrali nel deserto e poi ti ritrovavi in strade trafficatissime. Adesso le piste ciclabili che sono state fatte negli ultimi anni sono strategiche. Consentono finalmente dei collegamenti continui e in sicurezza”.

Ciclabili Pineta Sacchetti e Galleria di Porta Cavalleggeri

Bianchini si sofferma in particolare sulle  ciclabili Pineta Sacchetti e Galleria di Porta Cavalleggeri, spesso oggetto di lamentele da parte dei residenti. Secondo molti residenti, la cilcabile che porta fino a Battistini ha causato un restringimento della carreggiata, rendendo difficile per le ambulanze raggiungere il Gemelli.  “Come automobilista posso dire che non è vero che il traffico sia causato dalla presenza delle ciclabili. Quello della via di Pineta Sacchetti è determinato in realtà prevalentemente dalla "strettoia" del Policlinico Gemelli, che vede un continuo flusso di pedoni sugli attraversamenti posti in corrispondenza dell'ospedale, e un continuo flusso di automobili  provenienti dall'ingresso principale dell'ospedale in immissione sulla carreggiata stradale". Bianchini si sofferma anche sulla galleria di Porta Cavalleggeri, anche questa in passato oggetto di numerose proteste, dove "il traffico è generalmente assai meno consistente. File di automobili possono verificarsi al semaforo situato all'incrocio con il lungotevere, ma in questo tratto la larghezza della carreggiata stradale è rimasta immutata, non essendo stata ridotta dalla pista ciclabile. Il vero problemi sono quegli automobilisti che si fermano in doppia fila per fare compere”

Ciclabili essenziali per la sicurezza

“Come ciclista – spiega ancora - posso invece asserire che le due ciclabili in oggetto sono assolutamente essenziali per la salvezza dei ciclisti che non avrebbero altrimenti alcuna alternativa per percorrere in sicurezza questi tratti di strada". Del resto l'Assessore Patanè aveva annunciato nei mesi scorsi l'arrivo di altri 54 chilometri di nuove ciclabili entro il Giubileo, per rinforzare questa rete di viabilità alternativa. "In passato le poche piste ciclabili esistenti a Roma erano in gran parte inutili perché erano segmenti brevi, frammentati che finivano nel nulla, proiettando i ciclisti all'improvviso in mezzo a strade molto trafficate e pericolose. Finalmente le ciclabili attuali consentono ai ciclisti di percorrere in piena sicurezza tratti lunghi svariati chilometri, mettendo in diretta comunicazione diversi quartieri della città, situazione che sta incentivando l'utilizzo della bicicletta da parte di un numero crescente di cittadini”. Bianchini utilizza la bici anche per andare a lavoro: “Queste ciclabili non possono essere messe in discussione perché salvano la vita dei ciclisti. Ciclabili di questo tipo esistono in tutte le città civili del mondo”. 
 

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