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Balduina Balduina / Via Lattanzio

Balduina, sigilli al cantiere del crollo: sequestrati tre piani di due palazzine e lavori sospesi 

A lanciare l'allerta su presunte irregolarità, i consiglieri del Partito democratico romano. I lavori sulle palazzine, dove nel 2018 è sprofondata la strada, sono stati sospesi

Il silenzio assenso alla Scia è stato annullato, i lavori sospesi e tre piani di due palazzine posti sotto sequestro. In via Lattanzio, a Balduina, sono arrivati gli agenti della polizia Locale. I riflettori sul cantiere, dove il 14 febbraio del 2018 è crollata la strada inghiottendo alcune auto, sono accesi da settimane. A lanciare l'allerta su presunte irregolarità, i consiglieri del Partito democratico romano: il progetto di sostituzione edilizia in base al piano casa della Regione con la demolizione, scattata nell’ottobre del 2017, dell’ex istituto religioso di Santa Maria degli Angeli, e la ricostruzione di tre edifici residenziali ha insospettito i residenti e chi ha raccolto le loro istanze.  

"Abbiamo dato voce ai cittadini disperati che si erano visti avviare sotto i loro occhi i lavori per la sopraelevazione ulteriore delle palazzine in costruzione contigue alla strada crollata senza che nessuno intervenisse. Oggi abbiamo ricevuto tutti i documenti a riguardo e dopo aver osservato il blocco dei lavori la scorsa settimana ora abbiamo notizia ufficiale che non solo tutte le autorizzazioni per il nuovo piano sono state annullate ma che gli ultimi piani delle palazzine in costruzione sono stati sequestrati". Ne danno notizia Giulio Pelonzi, il consigliere Marco Palumbo e Julian Colabello, rispettivamente capogruppo capitolino del PD, Presidente della Commissione Trasparenza del  di Roma capitale e Presidente della Commissione Trasparenza del Municipio Roma XIV. 

"Questa incredibile storia continua a suscitare scandalo dopo 18 mesi dal crollo. Non solo la strada non è stata ancora riaperta, non solo non si è fatta chiarezza sui responsabili del crollo ma inoltre la ditta costruttrice sembra non curarsi di limiti e leggi pretendendo addirittura di aumentare di un ulteriore piano le già imponenti palazzine in costruzione" attaccano ancora i rappresentanti dem. "Risulta che il nuovo piano fosse in costruzione sulla base di una Scia divenuta efficace per silenzio assenso, detto in parole povere nessuno aveva controllato". Lo stesso permesso a costruire che adesso è stato annullato con apposita determinazione dirigenziale degli uffici tecnici e che ha preceduto i sigilli apposti dai vigili urbani a due piani della palazzina A e a un piano della palazzina C. I lavori quindi sono sospesi, "fino all'adozione dei provvedimenti definitivi", come riportato dall'ultima comunicazione della polizia Locale al Campidoglio.  

Interpellata da RomaToday lo scorso 6 agosto, a seguito della denuncia iniziale diffusa dal Pd, la società costruttrice, la Ecolattanzio srl, dichiarava: "Stiamo realizzando cinque piani fuori terra più un attico, che è ciò che ci viene permesso dalla concessione edilizia richiesta ai sensi della legge sulla rigenerazione urbana" spiegava Luca Ceri, amministratore della società. In merito al diniego del dipartimento Urbanistica del gennaio del 2019 chiariva: "Il Tar ci ha dato torto ma Consiglio di Stato ha sospeso questa sentenza e il relativo diniego degli uffici comunali. Non è entrato nel merito ma ha chiesto al tribunale regionale di convocare una nuova udienza. Ad oggi quindi il diniego del Comune è sospeso. Abbiamo così presentato una nuova Scia (segnalazione di inizio attività, ndr) nella quale abbiamo indicato il cambiamento della volumetria. Siamo convinti che il Consiglio di Stato ci darà ragione".

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