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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Picchiava e soggiogava prostitute: arrestato violentatore seriale

Gli agenti del Commissariato di Tivoli e del Reparto Volanti della Questura di Roma risalgono a Antonio Bracci, 50enne romano che tra l’ottobre 2010 ed il febbraio 2011 ha violentato e soggiogato diecine di meretrici

prostitute_2La tecnica era sempre la stessa: pattuiva la prestazione, le faceva salire in macchina e una volta soli le minacciava con un coltello alla gola per poi sottometterle psicologicamente al suo potere. Un vero e proprio terrore per diecine di prostitute operanti tra la Tiburtina, la Salaria, la Cristoforo Colombo e viale Guglielmo Marconi. Un violentatore seriale che gli agenti del Commissariato di Tivoli diretti da Giancarlo Sant’Elia, in collaborazione con gli uomini della 4° Sezione del Reparto Volanti della Questura di Roma diretti da Eugenio Ferraro, hanno fermato arrestandolo nella mattinata di oggi. A finire nel carcere romano di Rebibbia con le accuse di rapina e violenza aggravata Antonio Bracci, pluripregiudicato 50enne di Roma.

L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA: Dedito in maniera continua alla realizzazione di rapine e violenze sessuali in danno di peripatetiche operanti lungo le arterie principali della Capitale e della Provincia, precisamente 15 nella giurisdizione del Tribunale di Roma e 5 in quella del Tribunale di Tivoli, Antonio Bracci è stato smascherato nel corso di normali pattugliamenti operati tra i mesi di ottobre 2010 e febbraio 2011, nelle consolari romane dove il fenomeno della prostituzione è più accentuato (via Tiburtina, via Salaria, via Cristoforo Colombo e viale Guglielmo Marconi).

LE TESTIMONIANZE: Pattugliamenti che hanno portato i poliziotti a raccogliere diverse testimonianze da parte di lucciole vittime del Bracci. Descrizioni che avevano sempre lo stesso volto, una persona di sesso maschile di circa 50 anni, viso totalmente butterato, naso largo ed aquilino, corporatura robusta, capelli brizzolati, che dopo aver contattato e concordato prestazioni sessuali con le prostitute si appartava con le stesse e sotto la minaccia di un coltello, dopo averle violentate sessualmente, le rapinava. In considerazione dei fatti, il personale del Commissariato di PS Tivoli e quello del Reparto Volanti, nel corso di un summit investigativo diretto e coordinato dai rispettivi Funzionari di Polizia, concordavano una mirata e specifica attività d’indagine, volta ad acquisire elementi probatori ed oggettivi al fine di evidenziare responsabilità penali a carico dell’uomo ritenuto responsabile delle violenze sessuali e delle rapine nei confronti delle prostitute.violenza-donne_1

IL RICONOSCIMENTO: Nel corso dei vari servizi venivano individuate e contattate le vittime, alle quali veniva mostrato un album fotografico formato da 12 foto segnaletiche di persone con pregiudizi penali, inserite nel sistema AFIS, e con caratteri fisico somatici simili alla persona da individuare, riconosciuto dalle vittime in Antonio Bracci. Violentatore seriale che agiva nelle ore notturne da circa un paio d’anni, evidenziando una metodologia sempre identica: le aggrediva in modo deciso, le minacciava puntandogli un coltello puntato alla gola e le sottometteva psicologicamente al suo volere, dopo aver rubato la sim dai cellulari delle stesse. Il tutto con tracotanza, per nulla preoccupato dalle Forze di Polizia o delle conseguenze di un’eventuale denuncia a suo carico.

LA SERIALITA’: Prostitute interpellate disposte da subito a denunciare i fatti, fornendo agli agenti di polizia delle informazioni per comprendere dinamiche e modalità delle aggressioni, rivelando loro un importante indizio: l’identico modus operandi riconducibile ad una stessa persona. In particolare una richiesta di prestazione sessuale presso la sua abitazione allettando le donne con promessa di pagamenti consistenti (circa 200,00 euro). Utilizzo di un grosso coltello che veniva sempre puntato alla gola. Asportazione di denaro e del cellulare dal quale veniva tolta la Sim Card e restituita alla vittima. Pretesa masturbazione orale. Sottomissione della vittima, mostrandosi spavaldo e per nulla preoccupato delle conseguenze. Utilizzo di mezzi di provenienza furtiva.

L’ARRESTO: In considerazione degli evidenti e gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico di Antonio Bracci, i poliziotti di Tivoli formalizzavano un’istanza al Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Tivoli Maria Perna per prendere in considerazione possibilità di far richiesta al Giudice competente di emettere nei confronti del malvivente una misura cautelare adeguata, sussistendo a suo carico gravi indizi di colpevolezza quali rapina e violenza sessuale aggrava, ricettazione, detenzione di oggetti atti ad offendere. Emessa la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Antonio Bracci l’uomo è stato associato questa mattina presso il carcere romano di Rebibbia dove è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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