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Giovedì, 25 Aprile 2024
Guidonia Guidonia Montecelio / Via dei Consoli

Arancia Acida: “Un contatto sonoro e silenzioso con il nostro Io”

Intervista a Cristiano De Sanctis, regista cinematografico di Guidonia, che racconta la sua ultima fatica: Arancia Acida

locandina-arancia-acida_1Il film racconta la storia di un ritorno alla tenerezza dell’infanzia di due emarginati, alla periferia di Roma due sognatori i quali attraverso la magia dell’aria sposano il loro sentimento col mistero della natura pur scontrandosi con la violenza, l’indifferenza della periferia di chi non li riconosce sacri, perché innocenti, ebbri di musica, sopravvive di loro la danza nell’innocenza dello sguardo di un bambino, sopravvive come un’arancia seppur inacidita fiorita nel destino, sopravvive come leggerezza dentro un ricordo che è piovuto da lontano eppure risuona intimo dritto al centro del mistero poiché umano e al contempo primitivo

IL REGISTA: Nato a Roma nel maggio 1976, Cristiano De Sanctis è nato e vive a Guidonia: “ARANCIA ACIDAspiega il 35enne di Guidonia - è stato girato in tre anni.  Tra la prima versione e la seconda è passato circa un ‘anno di pausa’, il che ha permesso a me, di vederlo in un'altra prospettiva (la prima versione infatti era di 49 minuti) e al film, di respirare e maturare la versione definitiva di 79 minuti. Nasce sicuramente dalla mia amicizia con Sabrina  ma anche dalla grande malinconia che mi era rimasta impressa  leggendo anni fa,  la vita travagliata di Alda Merini scoprendo la grandezza primitiva della sua poesia e riconoscendo in Sabrina lo stesso slancio verso l’ignoto le stesse ali di libertà romantica e istintiva  perché questo, rappresenta per me in fondo la poesia uno slancio verso l’ignoto, sulle ali della fantasia".

LE CITAZIONI:Nel film – prosegue Cristiano De Sanctis - ci sono altre citazioni poetiche: Rainer Maria Rilke, Emily Dyckynson, Dylan Thomas,questo perché per il sottoscritto nei secoli la poesia si è fusa in un unico grande canto corale e dalle nebbie dei tempi ci giunge questa arcana voce, che ci risuona intima nel cuore e ci costringe a volte a ricambiare lo sguardo dell’amore,  il mistero della bellezza che ci osserva e che noi soltanto a tratti riusciamo a intravedere, tra la banalità delle cose nominate per compiacere, non per significare  quello slancio sacro che tutti ci diviene da ere  come impulso sacramentale, dentro le oscure vene”.

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