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CRA: "Inascoltate le nostre proteste sull'Inviolata"

Il Comitato Risanamento Ambientale di Guidonia attacca le istituzioni per l'apertura del VI invaso del Parco Archeologico dell'Inviolata.

inivolataUna nuova collina del degrado e dell’ignoranza. Così il Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia (CRA) definisce le determina autorizzativa regionale per la realizzazione di “Un nuovo grande invaso per 380mila m3 di rifiuti indifferenziati nel cuore del Parco dell’Inviolata”. Una nota attraverso la quale il CRA denuncia il mancato ascolto delle richieste di cittadini e associazioni e la pubblicazione del nuovo Piano rifiuti regionale dello scorso 7 dicembre.

LE RICHIESTE INASCOLTATE: “Come se le proteste dei cittadini – denuncia il CRA – che durano ormai da 25 anni non fossero mai avvenute, come se non ci fosse un Parco regionale archeologico naturale da tutelare, come se non ci fossero puntuali beni archeologici da valorizzare, come se non ci fossero leggi nazionali e direttive europee contrarie a localizzazioni di discariche in siti di valore paesaggistico, storico e ambientale, l'ineffabile Regione Lazio ha autorizzato la messa in esercizio di un nuovo lotto di discarica (il sesto!) nel cuore del Parco dell'Inviolata”.

LA DETERIMINA DEL 30 DICEMBRE: Una nota che spara a zero contro la gestione della Regione Lazio nella questione rifiuti, attaccando in maniera bipartisan le scelte dell’attuale Giunta Polverini e della precedente amministrazione guidata da Marrazzo: “Con Determina del 30 dicembre 2010, il Direttore del Dipartimento Programmazione economica e sociale della Regione Lazio ha concesso alla Eco Italia 87 di realizzare un nuovo grande invaso per 380.000 m3 di rifiuti indifferenziati. La motivazione della determina regionale è doppia: innanzitutto, la decisione era già stata presa precedentemente, ad inizio 2009, dalla Giunta Marrazzo; e poi, bisogna ‘scongiurare situazioni emergenziali nel conferimento dei rifiuti urbani nel comprensorio di riferimento’. La Giunta Polverini si trincera quindi dietro a responsabilità altrui (la pessima gestione Marrazzo della questione rifiuti), dimenticando che la legge impone a tutti i Comuni italiani di raggiungere alte quote di differenziazione e riciclo dei rifiuti (nel Lazio non si raggiunge ancora il 20%, col risultato di pagare salate multe in Europa), rendendo inutili e obsoleti gli impianti da costruire (discariche, produzione di cdr, inceneritori) e su cui lucrano solo i privati. La Regione Lazio dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – di sposare l'opzione impiantistica cerroniana e di non puntare sulla raccolta porta a porta, che valorizza il rifiuto e permette cospicui risparmi alle popolazioni”.

IL SITO ARCHEOLOGICO: “L’invaso autorizzato – prosegue il CRA - contorna un sito archeologico in cui sono state rinvenute decine di tombe di età romana. Appare scandalosa quindi la Determina autorizzativa regionale, che pone ancora una volta i rifiuti abbancati in una nuova “collina del degrado e dell'ignoranza” come bene prioritario da tutelare rispetto ai beni storici e paesaggistici.

IL PIANO RIFIUTI REGIONALE: “Demenziale – conclude il Comitato ambientale della Città dell’Aria – a questo punto la pubblicazione del nuovo Piano rifiuti regionale, avvenuta il 7 dicembre 2010, che, oltre a ribadire che l'impianto TMB (previsto sempre all'Inviolata di Guidonia) tratterà ben 190.000 tonnellate di rifiuti, pone tra le prescrizioni escludenti per le nuove discariche che queste non possano essere ubicate presso aree protette, presso beni storici e paesaggistici e autostrade. Alla faccia della volontà dei cittadini e dei (sempre minori) beni paesaggistici e storici del territorio”.


 

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