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Collefiorito Guidonia Montecelio / Via Toscana

Sesto invaso all'Inviolata di Guidonia: diffida alla Regione Lazio

Tre associazioni hanno inviato un documento all'ente regionale "affinché rispetti la normativa nell'autorizzazione al sesto invaso di discarica"

E' stata presentata lunedì 17 giugno, da associazioni e comitati locali, formale diffida alla  Direzione Rifiuti della Regione Lazio affinché si rispetti la normativa vigente (il Dlgs 152/06) per ciò che concerne la richiesta del gestore della discarica per rifiuti dell'Inviolata di Guidonia, Eco Italia 87, di abbancare ulteriori volumetrie pari al 10% del totale già autorizzato e conferito nel sesto invaso, giunto, come noto, al suo esaurimento. Lo comunicano in una nota congiunta L'Associazione “Amici dell'Inviolata” onlus, il Comitato Cittadini Marco Simone-Setteville Nord ed il Comitato Popolare Nord-Est Lazio

INVASI ALL'INVIOLATA - Associazioni che così motivano l'invio della diffida: "Dal dicembre 2010 ad oggi sono stati portati nell'ultimo invaso ben 380.000 metri cubi di immondizie provenienti da 49 comuni dell'area, tra i quali Tivoli, Monterotondo, Fonte Nuova, Mentana e Sant'Angelo Romano che conferiscono da anni enormi quantità di rifiuti indifferenziati all’Inviolata ed i cui amministratori non fanno nulla in merito alla raccolta differenziata prevista dalle leggi di riferimento da sempre disattese. Il tutto a discapito della collettività. E da pochi giorni Eco Italia 87, che guadagna e ringrazia codesti amministratori, ha chiesto inevitabilmente la “variante non sostanziale” agli uffici regionali per continuare a conferire almeno un ulteriore 10%. A fronte di ciò, nessun amministratore locale - ivi compresi quelli guidoniani che la discarica ce l’hanno in casa - si è posto un ben che minimo dubbio sull'applicabilità di tale richiesta, con l’aggravante da considerare che nel sito della discarica dell’Inviolata è in corso, un Piano di caratterizzazione per la contaminazione della falda acquifera sottostante".

VARIANTE SOSTANZIALE - Associazione “Amici dell'Inviolata” onlus, Comitato Cittadini Marco Simone-Setteville Nord e Comitato Popolare Nord-Est Lazio che sottolineano: "Così ecco che alcuni privati cittadini, appartenenti ad associazioni che hanno interesse a tutelare il territorio in cui vivono, si sostituiscono, per necessità, agli enti pubblici verificando se la norma, in questo caso, preveda invece il ricorso ad una “variante sostanziale”, vale a dire una procedura più complessa, comprendente un nuovo rilascio di Autorizzazione Integrata Ambientale, con tutto ciò che ne consegue".

SCENARI -  "Lo scenario che potrebbe aprirsi, a questo punto, non è molto chiaro, visto che né il gestore, né la Regione Lazio, né il Comune di Guidonia Montecelio hanno formulato proposte per risolvere la più che probabile crisi/emergenza che si profila all'orizzonte. Diventa possibile - prosegue la nota congiunta delle tre associazioni - allora la scelta più demenziale e nociva a cui gli amministratori possano ricorrere: il commissariamento, con l'imposizione di un sito per il trattamento dell'immondizia e l'utilizzo di “scorciatoie” pericolose come l'incenerimento dei rifiuti nei forni del cementificio Buzzi Unicem".

DIFENDERE IL TERRITORIO - Associazioni che concludono: " Le pavide amministrazioni locali - capaci solo di pianificare varianti urbanistiche e di consumare suolo a detrimento del paesaggio, della storia, dei ritrovamenti archeologici e della vivibilità – sono attese al varco da una popolazione sempre più cosciente, arrabbiata e pronta a difendere il proprio territorio dalle devastazioni ambientali".

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