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San Paolo, il Municipio boccia la ciclabile: "Progetto calato dall’alto"

Maggioranza ed opposizione si compattano. Chiesto al Campidoglio di ripensare al progetto che, su viale Giustiniano Imperatore, taglia oltre 90 posti auto.

Per l’amministrazione capitolina la ciclabile di viale Giustiniano Imperatore rappresenta un progetto strategico. Residenti e commercianti di San Paolo invece si sono divisi. Il proposito di realizzarla eliminando oltre 90 posti auto, ha infatti contribuito a considerarla più una minaccia che un’opportunità.

La futura pista ciclabile

La ciclabile, che consentirà di collegare la stazione metropolitana di San Paolo con la pista già presente sulla Cristoforo Colombo, era stata annunciata ancor prima delle misure messe in campo per contenere il nuovo Coronavirus. Era tra le sette ciclabili che l’amministrazione pentastelleta aveva ereditato dalla precendente consiliatura.  Con un’apposita delibera, nel 2015, la giunta Marino aveva infatti confermato la partecipazione di Roma Capitale al programma Città Metropolitane Italiane. 

Un progetto ereditato

Approvando anche le schede progettuali e le azioni da realizzare, tra cui l’iniziativa Roma in movimento, la Capitale aveva finito per beneficiare di fondi e comunitari e nazionali. Risorse destinate a sviluppare la mobilità sostenibile con interventi mirati. Tra questi ricadeva anche la ciclabile su viale Giustiniano Imperatore, da realizzare con 300mila euro d’investimenti. Il progetto, di cui residenti e commercianti sono venuti a conoscenza solo nel gennaio del 2020, ha finito per alimentare una protesta, veicolata attraverso la raccolta di centinaia di firme.

La mediazione del municipio

Le forti perplessità espresse dai cittadini hanno trovato la sponda anche del Municipio VIII.  “Il Municipio non è stato coinvolto nella progettazione né ascoltato come istituzione locale. E lo stesso trattamento è stato riservato ai cittadini ed alle associazioni di categoria. Ma le istanze che vengono dal basso, sia a favore che contro, anche se non sono sempre perseguibili, devono essere ascoltate e reinterpretate dall'amministrazione – ha dichiarato Paola Angelucci, presidente della commissione Lavori pubblici – ed è quello che abbiamo fatto con la nostra commissione, ascoltando residenti e commercianti”. Le loro proteste sono state acquisite dal parlamentino municipale che le ha sintetizzate in un atto, una risoluzione, votata all’unanimità. 

Un progetto da rivedere

Il presidente Ciaccheri dovrà ora farsi da portavoce, con gli assessorati capitolini e l’agenzia per la Mobilità, affinchè sia “organizzato in tempo rapido un tavolo di lavoro condiviso con il Municipio VIII, i residenti, le associazioni di categoria, i commercianti ed i comitati di quartiere”. L’obiettivo di questo confronto, sarà quello di “rivedere il progetto”. Un fine che dovrà passare necessariamente per “le richieste del territorio convergere su una soluzione condivisa che renda migliore la qualità della vita”.

L'ascolto del territorio

E’ la dimostrazione che non era folle la richiesta del sottoscritto che è stato accusato di aizzare i commercianti contro questo progetto – ha commentato Simone Foglio, consigliere municipale della Lega – le rivendicazioni portate all’attenzione del municipio erano solo il frutto dell’ascolto del territorio. Nessuno è contrario aprioristicamente alla realizzazione di una ciclabile, ma va fatta intelligenza ed ascoltando chi il quartiere lo vive”. Al Campidoglio ora il compito di ascoltare le proposte che arrivano dal territorio. Per migliorare un progetto la cui utilità, com'è stato ricordato, non è mai stata messa in discussione.
 

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