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San Paolo: il Parco FAO è diventato un dormitorio

A meno di una settimana dall'ultima manutenzione, effettuata da volontari, il parco Sbragia-Fao versa nuovamente in condizioni pietose. Nonostante la presenza di cancelli e recinzioni

Pochi giorni fa due gruppi di volontari, reclutati tra gli impiegati dell’American Express, si erano dati da fare per restituire ad una piena fruizione il parco Sbragia, altrimenti noto come parco Fao. L’operazione, consistente nella sostituzione degli arredi dell'area salute, è stata un successo. Ed ha riconsegnato, una delle aree verdi più frequentate del territorio, ad una condizione di pieno decoro.

RIFIUTI NEL PARCO - Purtroppo l’iniziativa dei volontari, è stata parzialmente vanificata da quanti, nel parco, hanno deciso di andarci a vivere. Se ne è accorto il Presidente Catarci. “Il Parco Sbragia già versa in uno stato davvero sgradevole:  panni e cartoni un po’ ovunque, cestini d’immondizia stracolmi,  rifiuti, carte e buste sul prato. E’ evidente che in questo caso si è di fronte ad un atteggiamento grave di inciviltà e noncuranza di parte della cittadinanza, che ha evidentemente scambiato le aree verdi per luoghi franchi o discariche a cielo aperto”. Oppure, più semplicemente, in dormitori.

DORMITORI PUBBLICI - La situazione non è nuova nel territorio. Nell’area verde situata dall’altra parte della Cristoforo Colombo, da tempo è facile rinvenire improvvisati giacigli di cartone. Ma l’attenzione del Presidente Catarci è diretta anche verso altre forme di responsabilità. Dopo aver additato al comportamento incivile d’una parte della cittadinanza, viene sottolineata anche “l’inerzia delle strutture amministrativamente preposte al controllo del decoro urbano, fatto salvo l'impegno profuso dal servizio giardini di zona che non è mai mancato”.

NESSUN CONTROLLO - L’osservazione piccata del Presidente Catarci, è immediatamente approfondita. "Il Parco è dotato di recinzione e cancelli aperti e chiusi quotidianamente. Come mai nessuno che ci presta servizio si è accorto di quanto stava accadendo e si è mosso per richiedere di intervenire ai servizi sociali ed agli altri organi preposti? E’ già grave la rassegnazione con cui in tanti guardano all’azione istituzionale ed amministrativa ed ai suoi guasti. Se a ciò se ne aggiunge altrettanta al punto da considerare normale il deturpamento di un Parco appena risistemato, allora si rischia davvero grosso. “Il Municipio Roma VIII  comunque non intende arrendersi  - avvisa Catarci – e continuerà a sostenere e stimolare tutte le azioni positive di attenzione al territorio, contrapposte ad un’inciviltà e ad una mancanza di senso civico che non può e non deve spuntarla.” 

Parco Fao: le foto del degrado

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