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Il Papa alla basilica di San Paolo: "Seguiamo tutti l'esempio del Santo"

Papa Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei vespri in occasione della festa della conversione di San Paolo. "La vittoria non è il successo immediato, ma un processo di trasformazione e di crescita nel bene" ha detto nell'omelia

Basilica di San Paolo fuori le Mura gremita di fedeli, oggi pomeriggio, in occasione dell'omelia del Papa. Alle 17.30, Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei secondi vespri della festa della conversione di San Paolo, a conclusione della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Il Santo Padre ha invitato tutti a "seguire l'esempio di San Paolo, la cui conversione sulla via di Damasco è stata simile, per molti aspetti, ad una rinascita".

Papa Benedetto XVI alla Basilica di San Paolo - FOTO GORRASI

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L'OMELIA DI BENEDETTO XVI - "L'impegno operoso per il ristabilimento dell'unità è un dovere e una grande responsabilità per tutti. Pur sperimentando ai nostri giorni la situazione dolorosa della divisione - ha detto Benedetto XVI - noi cristiani possiamo e dobbiamo guardare al futuro con speranza, in quanto la vittoria di Cristo significa il superamento di tutto ciò che ci trattiene dal condividere la pienezza di vita con Lui e con gli altri". "Uniti in Cristo - ha aggiunto il Pontefice - siamo chiamati a condividere la sua missione, che è quella di portare la speranza là dove dominano l'ingiustizia, l'odio e la disperazione".

"Nella cultura oggi dominante, l'idea di vittoria è spesso associata ad un successo immediato. Nell'ottica cristiana, invece, la vittoria è un lungo e, agli occhi di noi uomini, non sempre lineare processo di trasformazione e di crescita nel bene. Essa avviene secondo i tempi di Dio, non i nostri - ha aggiunto il Pontefice - e richiede da noi profonda fede e paziente perseveranza". La vicenda e la conversione di San Paolo sono un esempio di questo processo di trasformazione, che "non è il risultato di una lunga riflessione interiore e nemmeno il frutto di uno sforzo personale. Essa è innanzitutto opera della grazia di Dio", ha detto il Papa. "La trasformazione che egli ha sperimentato nella sua esistenza non si limita al piano etico - come conversione dalla immoralità alla moralità -, né al piano intellettuale - come cambiamento del proprio modo di comprendere la realtà - ma si tratta piuttosto di un radicale rinnovamento del proprio essere, simile per molti aspetti ad una rinascita".

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