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Martedì, 16 Aprile 2024
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San Paolo: l’ex deposito Atac resiste, iniziate le attività culturali

Le attività socio-culturale dell'ex deposito occupato sono cominciate. Inaugurata la mostra "Possibili trasformazioni" (fino a sabato 16 luglio). Domenica 17 l'appuntamento è con la Milonga popolare

Si sono aperte le danze per le attività socio-culturali dell’ex deposito ATAC di San Paolo occupato ormai da un mese dal movimento Roma bene comune. Ieri è stata inaugurata la mostra “ Possibili trasformazioni”, con progetti elaborati dagli studenti della facoltà di Architettura delle Università di Roma e si è tenuto il dibattito “ Il deposito di idee” alla presenza di Andrea Catarci, Presidente dell’XI Municipio, Marco Burrascano, architetto, Paolo Berdini, urbanista e Antonello Sotgia, architetto. Con la giornata di ieri si è ufficialmente iniziato ad approfondire la discussione sul futuro possibile per la struttura, guardando alle esigenze territoriali in termini di servizi e spazi socio-culturali

Con la recente approvazione della delibera 35, il Comune di Roma ha mostrato di accettare in pieno la volontà ATAC di svendere i suoi immobili, nonostante spazi come quello dell’ex deposito di San Paolo rientrano in progetti di riqualificazione approvati e deliberati nel passato, quello del Piano di riqualificazione Giustiniano Imperatore nel particolare, col quale si è prevista un’operazione di riuso destinando gli spazi a servizi. Essa può e deve rappresentare una grande opportunità per migliorare la qualità della vita dell’intero quartiere.

Per dire no alla virata speculativa che la delibera 35 rappresenta, il movimento Roma Bene Comune ha coordinato l’occupazione all’interno dell’ex deposito in via Alessandro Severo. L’intento è congelare la delibera e la conseguente svendita del bene e favorire la fruizione dello stesso per attività socio-culturali, il tutto con proposte dal basso che vedono protagonisti attivi le associazioni del territorio, il municipio e l’università Roma Tre.

Il disinteresse comunale a sostenere la rivalutazione del bene pubblico rientra in un panorama più ampio: “Per capire cos'è un bene comune dobbiamo imparare dal referendum- spiega Andrea Catarci, presidente dell’XI Municipio- Riguardo al deposito si cominci a dire cosa può diventare, cosa serve e cosa manca al quartiere. Guardiamo i bisogni e facciamo un corto circuito positivo che sottragga la speculazione alla politica, come si sta rischiando di fare pure per l’ex fiera di Roma. Questa è la sfida che raccogliamo oggi e la partita si può vincere solo con una progettualità comune dello spazio”

Sono tre gli eventi già organizzati dal movimento Roma bene comune attorno al deposito: un corteo di protesta, un’assemblea pubblica e la mostra “ Possibili trasformazioni”. La “ forza delle assemblee -dichiara Gabriele, un occupante dello stabile- permetterà che questo rimanga uno spazio aperto , qui vogliamo vigilare e difendere il patrimonio comune”. Il gruppo di lavoro ormai è formato, ora serve solo mantenerlo vivo. Da luogo abbandonato al proprio destino e all’incuria, come è stato per oltre un decenni l’ex deposito di San Paolo ora sta diventando anche un vero e proprio deposito di idee, all’insegna dell’informazione, dell’ascolto e del protagonismo dal basso.
 

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