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Via Gibilmanna: “La collina degli orrori” ritorna ad essere un giardino

La collina verde di via Gibilmanna è stata sistemata. La ricrescita vegetativa aveva reso inutilizzabile il giardino, bonificato e reso fruibile dalla precedente amministrazione capitolina.

L’area verde di Via Gibilmanna, ha rischiato di tornare ad essere quella di una volta. Tra prostituzione ed insediamenti abusivi la zona, anche nel racconto di alcuni residenti, sembrava configurarsi come una “collina degli orrori”. Una situazione che si credeva di aver messo alle spalle ma che invece, a causa della ricrescita vegetativa, è tornata ad essere fonte di preoccupazione nel presente.

LO SPETTRO DEL PASSATO  - L’intervento del Servizio Giardini, ha però scongiurato il peggio. “Da circa un anno i residenti di via Gibilmanna chiedono a municipio e Comune interventi di manutenzione sull'area, senza ricevere alcuna risposta  - ha spiegato Marco Visconti  Presidente di Movimento Capitale - Qui  la paura di nuovi insediamenti facilitati dall'incuria e dall'abbandono era altissima, ed è per questo che siamo stati costretti ancora una volta a scavalcare anche questa amministrazione locale” fa sapere Visconti che già all'epoca della scorsa consiliatura, prese in carico l'area.

L'ARGINE AL DEGRADO - Nel 2012  Largo Gibilmanna era diventato il catalizzatore di molte criticità. Su tutte si registrava il problema della prostituzione,  arrivata persino a lambire i portoni delle case. Una volta avvenuta la bonifica dell’area però, le lucciole arretrarono.  La teoria delle finestre rotte, in quel caso mostrò di funzionare e l’eliminazione dei fattori di degrado, contribuì a mantenere una condizione di generale decoro. Ovviamente fu dirimente anche il ruolo giocato dai residenti che si resero disponibili ad aprire e chiudere la recinzione nel frattempo realizzata.

IL NUOVO INTERVENTO - Con la ricrescita vegetativa, quel lavoro rischiava di risultare compromesso. Per questo Visconti, omonimo dell'ex Assessore all'Ambiente di Roma Capitale, è tornato ad interessarsi della collina “sensibilizzando direttamente la squadra emergenze del Servizio Giardini, grazie al lavoro della quale possiamo dire oggi  - conclude  il Presidente di Movimento Capitale - di avere di nuovo trasformato in giardino quella che una volta veniva definita collina degli orrori”.

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