San Paolo, cassonetti a scomparsa eternamente rotti: “Abbiamo chiesto ad Ama di sostituirli”
Entrati in funzione nel 2012 hanno frequentemente mostrato problemi manutentivi. Centorrino (Ass.Rifiuti): "Abbiamo ripetutamente sollecitato l'intervento di Ama"
In via della Villa di Lucina ci sono tre file di cassonetti inutilizzabili. Protetti da un telo di plastica sembrano nuovi. In realtà sono presenti su quella strada da quasi nove anni. Ed hanno funzionato pochissimo.
La lettera ad Ama
“Abbiamo scritto ad Ama due volte, Nel corso delle ultime settimane - ha premesso Michele Centorrino, assessore municipale ai rifiuti - abbiamo scritto ad Ama due volte per capire cosa intenda fare l’azienda di questi cassonetti a scomparsa”. Sono arrivati nel quartiere in occasione del programma di riqualificazione urbanistica di viale Giustiniano Imperatore. A lungo attesi, hanno offerto uno scarso contributo al decoro.
Un servizio deludente
Già nel dicembre del 2013 l’allora presidente del Municipio Andrea Catarci aveva segnalato il frequente disservizio di questi cassonetti “rotti e tutt’altro che invisibili”, denunciando a mezzo stampa la mancanza d’interventi da parte di Ama. “Ho scritto a Zaghis (l’amministratore unico di Ama) il 20 gennaio per chiedere quale opzione intendesse seguire tra la sostituzione di questi cassonetti con altri funzionanti o la loro definitiva eliminazione. Per il Municipio, per inciso, è preferibile sia scelta la prima strada” ha spiegato l’assessore Centorrino.
Le intenzioni di Ama
La replica dell’Ama non ha tardato ad arrivare. Nella lettera l'azienda di Zaghis, nel ripercorrere l’iter che ha portato alla scelta di questi cassonetti, ha concluso asserendo che “ad oggi si ritiene di orientare diversamente gli investimenti del nuovo piano industriale presentato da Roma Capitale”. Pertanto i cassonetti “saranno progressivamente sostituiti con nuove metodologie di raccolta”.
Tempi incerti
La risposta fatta pervenire dagli uffici di Ama non ha però soddisfatto il Municipio VIII. “Non ci hanno indicato alcuna tempistica, non è chiaro cosa intendano fare per eliminare il degrado che questi dispositivi rotti provocano al quartiere” ha obiettato Centorrino. Anche perchè, il loro mancato funzionamento, comporta un sovraccarico sui cassonetti tradizionali presenti nelle vie limitrofe. “Gli ho appena inviato una seconda lettera, chiedendo all'azienda di definire con chiarezza quali sono i tempi per il loro intervento”. Dopo nove anni di malfunzionamento, sembra il minimo che si possa ottenere.