rotate-mobile
Sabato, 30 Settembre 2023
Ostiense Garbatella / Via della Stazione Ostiense

Profughi e degrado: alla stazione Ostiense scene di ordinaria disperazione

In un'area della stazione Ostiense, nei pressi dell'ex Air Terminal, esiste da mesi una tendopoli di profughi afghani, rifugiati politici e richiedenti asilo: fuggiti da una guerra, vivono in condizioni igieniche disastrose

A pochi passi, scherzi del destino, c'è un grande negozio di giocattoli, ma solo qualche ragazzino, ogni tanto, esce dalle tende per fare un giro tra i balocchi e sognare un po'. Nessuno ha voglia di giocare nell'accampamento di profughi nei pressi della stazione Ostiense, dove da mesi, tra il binario 15 e piazzale 12 ottobre 1492, vivono decine di afghani.

Una piccola Lampedusa nel cuore di Roma, ai margini di uno degli snodi ferroviari più importanti della città. Così, mentre i treni e i pendolari vanno e vengono frettolosi, loro se ne stanno come disperati nelle tende da campeggio installate sotto un ponte dell'ex Air Terminal. Si tratta perlopiù di profughi provenienti dall'Afghanistan: ragazzi di 20 o 30 anni in maggioranza (ma ci sono anche dei minorenni), approdati in Italia per fuggire da un paese distrutto dalla guerra e costretti a vivere per strada, in mancanza di strutture adeguate per l'accoglienza. C'è chi proviene dai centri di accoglienza per richiedenti asilo, chi gode di di protezione internazionale per motivi umanitari e chi, rifugiato, è in attesa del riconoscimento del proprio status.

Profughi alla stazione Ostiense

Le condizioni igienico-sanitarie di questa sorta di tendopoli metropolitana sono disastrose: fuori dall'area dell'accampamento (una ventina di tende ad oggi) l'Ama ha installato una decina di bagni chimici che, malgrado l'autogestione e il senso di responsabilità degli "ospiti" che ne fanno uso quotidianamente, infestano l'aria circostante di un cattivo odore di urina. Tutt'intorno, nei pressi del binario 15 e dalla parte del piazzale, proprio sotto le coperte e i panni stesi al sole ad asciugare, ci sono rifiuti abbandonati e rovi che si arrampicano sulla cancellata che circoscrive la tendopoli. Dentro, invece, ci si arrangia. Alle 10 del mattino, molti ancora dormono nelle tende a tre posti fornite dalle associazioni che offrono un minimo di accoglienza ai rifugiati. Chi si sveglia, gli occhi gonfi e le ossa a pezzi, sgranchisce gli arti intorpiditi da un sonno non certo comodissimo e fa due passi all'esterno. Cercando risposte dal Comune, o forse dal mondo. "Da tempo abbiamo chiesto un incontro al vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso, ma finora non abbiamo avuto risposte", fa sapere Andrea Catarci, presidente del Municipio XI.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Profughi e degrado: alla stazione Ostiense scene di ordinaria disperazione

RomaToday è in caricamento