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Ostiense Garbatella / Piazzale Ostiense

Roma senz'acqua, in piazza per difendere un diritto: "Acea ripari le tubature colabrodo"

Da sinistra parte la mobilitazione cittadina in difesa dell’acqua. Lunedì 31 luglio sotto la sede Acea perché “In migliaia di anni, mai successo che Roma restasse senz’acqua. Stiamo perdendo la pazienza”

In piazza per protestare contro la gestione di Acea. Sotto la sede dell’azienda municipalizzata, a piazzale Ostiense, lunedì 31 luglio si sono dati appuntamento cittadini ed associazioni. Scenderanno in strada per difendere la natura pubblica dell’acqua romana.

La temuta privatizzazione

“Non si può restare in silenzio davanti alle gravi responsablità di Acea Ato2” scrive in una nota il Consiglio Popolare del Municipio VIII.  La protesta parte proprio dal territorio che, dopo la caduta dei Cinque Stelle, viene gestito direttamente dalla Sindaca Raggi. Secondo gli organizzatori, “la situazione è preludio di un'ulteriore, probabile e beffarda furia privatizzatrice che si abbatterà anche sull'azienda che gestisce il servizio idrico della Capitale”.

Un servizio indecente

Il dito è puntato contro Acea Ato2. L’ambito territoriale ottimale Lazio Centrale, secondo il Consiglio Popolare “fornisce un servizio indecente, aumenta i costi in bolletta per gli utenti, distribuisce utili cospicui ai suoi grandi azionisti, investe in misura insufficiente nel rinnovamento delle tubature, si macchia di danni ambientali come dimostra ora l'inchiesta della Procura di Civitavecchia e le perquisizioni dei carabinieri del Noe presso la sede di Acea Ato2. Tutto questo accade a Roma, mentre la Sindaca Virginia Raggi finge di non essere la maggiore azionista di Acea, mentre la Procura di Civitavecchia indaga i vertici di Ato2 per il disastro ambientale del lago di Bracciano, mentre Caltagirone e i francesi di GDF-Suez fanno i padroni del nostro bene più prezioso: l'acqua di Roma”.

Un precedente singolare

Il Consiglio Popolare ricorda inoltre che “a Roma  l’acqua non è mai mancata nella storia millenaria della città”. Cosa fare?  Per gli organizzatori della manifestazione che si svolgerà a partire dalle ore 17.30 sotto la sede di Acea, bisogna pretendere dall’azienda  un Piano industriale degno di questo nome ed un’azione puntuale e rapida di risanamento delle t”ubature-colabrodo”. Inoltre bisogna “ finirla con i prelievi scellerati ed inutili dal lago di Bracciano, che sono causa di un danno ambientale di vaste proporzioni”. Si tratta quindi di rimboccarsi le maniche, anche perché “a Roma stiamo perdendo la pazienza”. Con l’acqua razionata nei rubinetti di un milione e mezzo di cittadini, l’estate si preannuncia davvero bollente.


 

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