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Ostiense: dalla classicità al moderno alla riscoperta di un “museo diffuso”

Ostiense da riscoprire attraverso la visita agli edifici che ne hanno fatto la storia, dalla classicità ai giorni nostri. Tre tappe per riprendere a guardare il quadrante con un occhio diverso e per ricordarsi che, oltre alla movida, c'è un "museo diffuso"

La storia del territorio è fatta anche degli edifici che lo compongono. Può essere raccontata e compresa meglio, proprio immaginando un percorso, un filo conduttore che da uno stabile, o da un’infrastruttura, passi ad un altro. E’ un po’ il concetto del “museo diffuso” che la Commissione Cultura del Municipio, sta cercando di far passare per approfondire la conoscenza del quadrante Ostiense.

A COSTO ZERO - “I progetti sulla mobilità culturale rappresentano per noi un campo di intervento centrale – ha ammesso l’Assessore Claudio Marotta – perché costituiscono un modo per riscoprire il territorio e le sue identità, dall’antichità al contemporaneo. Credo sia apprezzabile il fatto che riusciamo a farlo anche a costo zero per l’amministrazione. Tuttavia – riconosce Marotta – se non riusciamo ad avere un briciolo di autonomia per le risorse sul territorio, continuiamo a fare molti sforzi senza però riuscire a sedimentare molto”.

LA PRIMA USCITA - La prima iniziativa messa in cantiere però, ha registrato un importante seguito cittadino. “Le attività legate al museo diffuso, si svolgono la seconda settimana del mese – ci ha spiegato il Presidente della Commissione Cultura Flavio Conia – abbiamo già fatto ad ottobre la prima uscita. Complessivamente hanno partecipato quasi 120 cittadini, suddivisi tra le varie iniziative che abbiamo organizzato. Siamo partiti alla riscoperta della natura classica di Ostiense, partendo dalla porta San Paolo e dalla Piramide Cestia, due monumenti tra loro correlati. Poi abbiamo fatto una passeggiata da San Pietro in Vincoli fino alla Basilica di San Paolo, seguendo le orme dei due santi protettori della Città. Infine ci siamo recati al Museo Montemartini, per studiare le opere classiche che ospita e per vedere anche com’era costruito il museo stesso”.

OSTIENSE OLTRE LA MOVIDA - L’idea, della commissione cultura, è molto semplice. “Noi vorremmo – riprende la spiegazione Conia – che Ostiense non fosse vista soltanto come il quartiere dei locali e della movida notturna. In realtà è un quadrante affascinante che nasconde una storia importantissima che parte dagli antichi romani ed arriva ai nostri giorni. Racconteremo nel prossimo appuntamento, previsto per l'8 ed il 9 novembre,  l’Ostiense novecentesca, l’inizio dello sviluppo industriale, il rapporto con il Tevere e con i trasporti locali. Arriveremo fino al 1930 per poi , a ridosso del Natale, concludere il ciclo sul museo diffuso, con l’appuntamento dedicato alla contemporaneità”. Insomma, la riscoperta del quadrante passa per la visita agli edifici storici che lo hanno caratterizzato. Un viaggio interessante, a costo zero per le casse dell’amministrazione e per il portafogli dei residenti. Dunque, un motivo in più per non lasciarselo scappare.

Museo diffuso ad Ostiense: la prima uscita

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