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Legambiente a Piramide contro il nucleare: "Roma come Fukushima?"

Questa mattina a Piazzale Ostiense si è svolta la conferenza di Legambiente per spiegare il significato di pericolo nucleare e per invitare i cittadini a votare SI al referendum del 12 e 13 giugno

Roma come Fukushima?” è il titolo dell'esplosivo dossier, realizzato da Legambiente a pochi giorni dal voto dei referendum per fare chiarezza sul significato del pericolo nucleare. Tute bianche e maschere anti gas in questi giorni stanno affollando le strade. “E' questo il possibile scenario che si potrebbe verificare dopo un incidente atomico in una ipotetica centrale nucleare a Montalto di Castro”, ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, durante la conferenza tenutasi questa mattina a Piazzale Ostiense.

“E' un futuro sul quale non avremmo mai voluto riflettere, eppure è quanto sta tragicamente vivendo la popolazione giapponese e quanto da 25 anni si sta protraendo a Cernobyl. Un disastro che non deve mai più avvenire – sostiene Parlati – e che nello scenario di Roma e del Lazio è agghiacciante. Stiamo parlando di centinaia di magliaia di persone strappate dalla loro vita in Giappone, dai loro affetti, dalle loro abitudini, dal loro lavoro."

"Forse la cosa più tragica che possa accadere – continua il presidente – è proprio il forzoso esodo di massa verso un'esistenza senza senso, con l'impossibilità di rientrare nella propria casa e di mantenere la vita nella propria comunità. Il nucleare, dopo Cernobyl, ancora una volta in Giappone ha evidenziato questi inaccettabili rischi concreti. Questo sporco futuro – conclude Parlati – deve essere fermato dai cittadini votando SI ai referendum del 12 e 13 giugno.”

Legambiente: Roma come Fukushima foto di Annarita Barbetta

Nel caso di Fukushima il governo giapponese ha dapprima fissato un raggio di 20 km dalla centrale entro la quale sono stati evacuati tutti, esteso poi a 30 km, mentre si parla in questi giorni di un'estensione a 60 km, a seguito delle misure di radioattività effettuate. L'Ambasciata Americana, invece,  ha subito consigliato ai propri cittadini che si trovavano nell'area di Fukushima di allontanarsi ad almeno 80 km dalla centrale, in modo cautelativo. Non esiste in realtà una distanza di sicurezza entro la quale non esistano danni. Anzi nel caso di Cernobyl molte autorevoli fonti hanno evidenziato incrementi tumorali anche in Francia e in Gran Bretagna a migliaia di km.

“Se la centrale dovesse essere a Borgo Sabotino – spiega sempre il presidente di Legambiente Lazio - lo scenario in caso di un incidente sarebbe ancora peggiore. La città di Latina è nel raggio di 20 km, quello più stretto dove la radioattività perdurerebbe per centinaia di anni. E il raggio più allargato di 80 km vede pienamente dentro anche Roma, oltre ai Castelli romani e a Frosinone con quasi l'intera provincia. In questo caso sarebbero oltre 3,5 milioni le persone evacuate negli 80 km fin dentro la Capitale, 1000 le istituzioni scolastiche bloccate, agricoltura in ginocchio per 100 mila aziende, tralasciando attività produttive, servizi e attività turistico ricettive distrutte con numeri sconvolgenti.”

“Nemmeno se fosse l'unica alternativa possibile si potrebbe scegliere il rischio del nucleare. I cittadini mettano una croce sul SI ai referendum per bloccare questa assurdità”, afferma Cristina Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. “Basta chiacchiere, tutti al voto. E' ora di parlare di cose serie, - conclude l'Avenali - Questa mattina si è svolta la conferenza di Legambiente suldi puntare i tanti soldi che i cittadini pagano ogni anno in bolletta sulle energie rinnovabili, non su dannose e costose centrali nucleari.”

 

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