Ex Mercati Generali: “Da città dei giovani a città del consumo”
Un’iniziativa simbolica concertata da LOA Acrobax e dallo studentato Alexis Occupato. Insieme per affermare che “oggi inizia un percorso nelle strade, nei territori, nelle occupazioni per dire che Roma non si vende!”
Gli ex Mercati Generali di via Ostiense, sono stati in mattinata il teatro di un’iniziativa simbolica messa in atto dagli attivisti del Laboratorio Occupato Autogestito Acrobax e dallo studentato occupato Alexis. “Oggi decidiamo di segnalare gli ex- Mercati Generali di Ostiense perchè rappresentano a tutti gli effetti un esempio lampante delle scelte politiche, dei flussi speculativi, dell'uso delle risorse e del modello di sviluppo che si immagina su un territorio che ha bisogno di ben altro – spiegano in un lungo comunicato Acrobax e Alexis - Da anni si sente parlare della "città dei giovani" o di "alloggi per studenti" dentro la costruzione di una piccola città del consumo promossa dagli interessi di grandi imprenditori e delle note forze politiche, i quali uniti dalla voglia di speculare sulle vite e sui territori perseguitano un modello di sviluppo - in piena regola neoliberista - basato sui profitti di pochi ed a discapito della vita e delle necessità di tutti i soggetti che attraversano e vivono il territorio”.
LA FALSA OCCUPAZIONE - Grande attenzione è rivolta, da parte di Acrobax e Alexis, al tema dell’occupazione giovanile. “Ecco cosa intendono quando parlano di "creare nuova occupazione" – premettono, prima di fare l’esempio di “Un’ opera nociva e generatrice di debito, cementificazione e precarietà come l’Expo 2015 di Milano (vero e proprio laboratorio di precarietà da estendere a livello nazionale) venduto dal governo Letta come baluardo di avanzamento in tema di disoccupazione, ma che, secondo il protocollo sottoscritto con i sindacati, sarà sorretto da un’enormità di forza- lavoro gratuita”. Una visione che gli attivisti di Alexis e Acrobax non possono condividere, perché oltretutto nascono da “obsoleti discorsi di cui si riempono la bocca i partiti e i governi dell'Europa ai tempi dell'austerity, in una visione d’uscita dalla crisi che lontano dall’utilizzo sensato delle risorse collettive e da una concreta redistribuzione della ricchezza, altro non fa che accentuare il divario tra ricchi e poveri, impoverendo e precarizzando le vite di molti e per la salvaguarda delle ricchezze di pochi. Ecco cosa si cela dietro la risposta europea alla crisi dell’occupazione giovanile – leggiamo sempre nella nota- l’ ‘European Youth Guarantee’, un programma di politica attiva in tema di mercato del lavoro basato su un accreditamento e finanziamento delle società private in tema di formazione che porterà alla solita lenta, contorta ed artificiosa macchina amministrativa piuttosto che ad una reale risoluzione del problema “strutturale” della disoccupazione giovanile”.
LA GOVERNANCE - “Una questione semplice ci va di porre oggi, qui: chi decide cosa? Chi decide sul cambiamento di un territorio in un quartiere , in questo caso sugli ex-mercati generali, se le persone che lo abitano non vengono minimamente prese in considerazione? Dietro tutto questo, ovviamente gli interessi del PD e di grandi imprenditori, gli stessi che portano l'Eataly ad Ostiense , gli stessi che vedono la fabbrica di Roma 3 avere un impatto devastante per tutto il territorio. Aspettando il famigerato vertice di luglio sulla disoccupazione giovanile, oggi abbiamo deciso di venire a segnalare quanto accadrà
all’area degli ex-Mercati Generali. Oggi è solo un primo momento comunicativo ma fin da subito diciamo che, in questo luogo, torneremo più volte ed in più forme. Contemporaneamente a Roma si stanno bloccando più punti. Una reale giornata di mobilitazione contro la speculazione e la svendita del patrimonio pubblico del comune di Roma. La recente approvazione della delibera straordinaria sull’edilizia residenziale pubblica non è in grado di far fronte neanche in minima parte all'emergenza abitativa dilagante che soffre questa metropoli. E non ci accontenteremo di qualche carotina e di presunte prese di responsabilità che poi vengono automaticamente smentite nei fatti.
GENERAZIONE SENZA FUTURO - Gli attivisti di Acrobax ed Alexis rivendicano le loro scelte. E lo fanno anche in funzione di un’ appartenenza sociologica ad una generazione priva di futuro. Quella dei giovani. “Siamo i precari e le precarie , studenti, cassaintegrati, disoccupati, neet - spiegano nella nota - siamo l’esercito considerato invisibile dalle statistiche, siamo quelli senza pensione, siamo quelli senza presente nè futuro , siamo quelli che non possono e non vogliono stare ad aspettare e che non credono più nella mediazione ma che credono che è tempo di muoversi e prendersi ciò che ci serve.
ROMA NON SI VENDE - Diciamo allora che da qui parte un percorso che ci vedrà nelle strade, nelle occupazioni, nei territori da qui ai prossimi mesi a smascherare ciò che si cela dietro alle loro finte prese di responsabilità , un percorso che dice una cosa molto chiara: Intanto dateci casa e reddito, poi , forse, ne riparliamo non trattiamo niente – termina la nota – ci riprendiamo tutto: qui nessuno arretra!”