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Precari e studenti in corteo per il "reddito": momenti di tensione alla Festa dell'Unità

Gli attivisti sono partiti ieri pomeriggio da piazzale Ostiense per una "Manifestazione territoriale". Le tensioni all'ingresso di Parco Schuster

Momenti di tensione ieri sera alla festa dell'Unità quando un centinaio di precari e studenti ha provato a entrare nel parco Schuster, dove da ormai qualche giorno si svolge la Festa dell'Unità. Il tentativo, respinto dalla polizia, è avvenuto al termine della "Manifestazione territoriale per il reddito di base e i diritti" nel corso della quale sono state 'toccate' diverse sedi che per gli attivisti in corteo sono fonti di 'precarizzazione'.

Il corteo territoriale è partito da Piramide. E proprio dalle impalcature del monumento in ristrutturazione è stato srotolato uno striscione con scritto: "Casa, reddito, diritti e dignità. Tutti i mercoledì @Alexis (una delle occupazioni della zona, ndr)". Da lì gli attivisti hanno denunciato le politiche di precarizzazione dentro Telecom, per poi procedere 'sanzionando' con azioni dimostrative agenzie di Equitalia e banche. Nel mirino dei manifestanti, tra cui anche molti studenti universitari, anche il rettorato della vicina Università di Roma Tre: “Contro i processi di privatizzazione avviati negli ultimi venti anni” per dire che “il diritto allo studio è necessario riaffermarlo dentro i nuovi diritti sociali e di cittadinanza”.

Poi l'arrivo alla festa democratica di Parco Shuster, secondo gli attivisti “da giorni al centro di polemiche e contestazioni dei residenti e abitanti del quartiere” scrivono in un comunicato. E proprio alle porte della festa democratica che, bloccati dalla presenza delle forze dell'ordine, sono scattati alcuni attimi di tensione con il lancio di un petardo e di alcune pigne raccolte in strada. Gli agenti hanno reagito sferrando qualche manganellata ai ragazzi presenti. Uno dei manifestanti è stato colpito alla fronte e ha perso sangue.

La tensione però è durata pochi attimi ed il corteo ha poi ripreso il suo normale percorso. “La contestazione ha rivendicato l’utilizzo libero e pubblico del parco oltre a denunciare le responsabilità politiche del partito democratico, stampella del Pdl, complice e promotore delle politiche di austerity, d’impoverimento e precarizzazione generale”.

Dura la risposta del Pd che ha definito l'episodio “una grave aggressione”. Eugenio Patané, presidente Pd di Roma e Carlo Coticelli, responsabile della festa hanno affermato: “Ancora più grave è la minaccia di voler ripetere l’aggressione, con l’affermazione, dal sapore mafioso, che l’area sulla quale si svolge la festa ( regolarmente assegnata dal Municipio) non appartiene alla città intera, ma esclusivamente al gruppo politico-sedicente sociale- che si arroga il diritto di parlare a nome dell’intera popolazione”. Poi concludono: “La festa è un appuntamento storico nella nostra città, che agli aspetti politici e culturali ha aggiunto negli anni un clima di convivenza civile e di accoglienza che coinvolge centinaia di migliaia di cittadini di tutte le età e condizioni sociali”.

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