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Ostiense Garbatella / Piazza Giancarlo Vallauri

Ostiense: la riqualificazione del ponte l'Argonauta sarà merito dei cittadini

Il soprappasso di piazza Vallauri, alias l'Argonauta, sarà rimesso in sesto grazie ad un'iniziativa che vedrà impegnati il CdQ Ostiense, il Collettivo Alexis Occupato ed il Collettivo Cagne Sciolte. Una volta ripulito diverrà una galleria d'arte

Sfumata l’idea del Municipio VIII di farne una gallery dove esibire opere degli street artist, il soprappasso di piazza Vallauri è rimasto nel degrado. Eppure la struttura, continua a rappresentare un importante collegamento tra la Garbatella e l'area  più frequentata dell'Ostiense. Quella di Roma Tre, ma anche di via Libetta e della movida cittadina.

ABBANDONO E DEGRADO - Il destino del soprappasso, tuttavia non è segnato. Alcune realtà sociali, tra le più attive nel quadrante, hanno preso a cuore la questione. E si sono date appuntamento sabato e domenica, per rilanciare la struttura. “Il Comitato di Quartiere Ostiense,il collettivo Alexis Occupato e il collettivo Cagne Sciolte hanno deciso di unire le forze per riqualificare il ponte l'Argonauta, ex stazione Metro Garbatella – ci fa sapere Andrea Mocciaro, Presidente del CdQ – al momento versa in condizione di abbandono ed è un ricettacolo di rifiuti. Noi invece intendiamo restituirlo a nuova vita”.

DUE GIORNATE DI LAVORO - Come si accennava il ponte ferroviario, rappresenta davvero un’infrastruttura strategica. “E’ un luogo prezioso che permette a due quartieri di essere in comunicazione, a chi lo attraversa di raggiungere in pochi passi i luoghi di studio o di lavoro”. Per riqualificarlo, sono state organizzate due giornate di lavoro. Dalle 10 alle 17, sabato e domenica, il CdQ ed i due collettivi si incontrerranno in piazza Vallauri non solo per ripulire il ponte, ma anche  per trasformarlo “in uno spazio in cui incontrarsi: le sue pareti diverranno una galleria d’arte all’aperto”.

LA TRASFORMAZIONE DEL PONTE - La riqualificazione consentirà, per dirla con Mocciaro di “riportare la luce dove ora c’è solo buio e insicurezza. Tutti noi vogliamo che un momento di riappropriazione di spazi pubblici degradati, apra nuove prospettive. E vogliamo che  sia possibile confrontarsi sulla vivibilità dei quartieri, ricominciando da partecipazione attiva e solidarietà” sottolinea Andrea Mocciaro. Ovvero dal  “rifiuto delle logiche di esclusione sociale e indifferenza.”

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