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Garbatella Montagnola / Via della Badia di Cava

Montagnola: i residenti chiedono interventi a salvaguardia del parco

L'area verde adiacente il parco Falcone e Borsellino versa in condizioni di degrado. I residenti chiedono aiuto alle istituzioni, per "chiudere i buchi nella recinzione e per chiudere, la notte, il cancello"

C’è un grosso parco, alla Montagnola, che è stato intitolato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. Ben visibile dalla Colombo, il parco in questione, attraversato da una pista ciclabile, è privo di recinzioni. A fianco di quest’importante area verde, si trova invece un giardinetto su cui  i residenti sembrano aver puntato molto. Nel corso del tempo, hanno provveduto a dotarlo di  numerose giostrine per bambini, a cui il parchetto sembra esser dedicato. Vi è inoltre un gazebo di legno, palesemente artigianale, sotto il quale è stato sistemato un tavolo e che, in alcune occasioni, è diventato il ritrovo per organizzarvi delle feste di compleanno.
 

IL DEGRADO  - A prima vista, l’area risulta incantevole. Ma una volta varcato il cancello d’ingresso, al residente si offre tutt’altro spettacolo. Ci sono deiezioni umane e canine, rifiuti d’ogni sorta lasciati davanti all’area giochi. Una giostrina, che ancora deve compiere un anno, è stata divelta. L’ unica fontanella è spenta ed il cestino dei rifiuti è rotto. Ma c’è dell’altro. La recinzione, che a differenza del Parco Falcone e Borsellino qui c’è, è piena di buchi. E forse la causa di gran parte del degrado che osserviamo, è dovuta proprio all’ingresso di malintenzionati, attraverso queste falle nella rete. All’interno del giardinetto abbiamo incontrato Bruno Angelini, che insieme a Franco Spuri ha costituito un comitato spontaneo a difesa dell’area verde. Anzi “noi siamo gli artefici di questo parco, che è come lo vedete ormai da un anno: prima c’erano soltanto due altalene e nient’altro. Poca cosa rispetto ad oggi – fa notare Angelini -  ed alla capacità del parco di accogliere anche duecento persone, tra genitori e bambini”.

Montagnola: il parchetto degradato

LE RICHIESTE - Il motivo per cui il residenti ci ha invitati a visionare l’area, è proprio per verificarne il degrado incipiente. “Purtroppo abbiamo delle difficoltà, in quanto il cancello c’è ma non viene chiuso da nessuno.  Abbiamo provato a segnalarlo anche al Comune, senza esito. Se questo cancello fosse chiuso – spiega il residente - non avremmo il bivacco notturno da parte di sbandati che molto probabilmente sono artefici anche della rottura di un gioco. Poi abbiamo il problema dell’incuria di chi lascia sporcizie a terra, poiché qui nessuno viene a pulire. Noi vorremmo fortemente che le amministrazioni locali ci ascoltassero perché non chiediamo nulla – spiega il cittadino, un passato ne La Destra - se non chiudere quei 4 o 5 buchi nella rete, che impedirebbero a malintenzionati di entrare la notte. Inboltre vorremmo che qualcuno venisse incaricato della chiusura del cancello: per 6 mesi  ce ne siamo occupati noi cittadini, con qualche sacrificio. All’epoca – osserva Angelini -  il parco rimaneva immacolato, non come lo vedete oggi. Chiediamo soltanto queste cose”. Oltre al Comune, il residente ha tentato l’interlocuzione anche con l’istituzione di prossimità, parrebbe senza esito. “Il Municipio è stato informato, poiché ho mandato un’ email al  Presidente Catarci, portando all’attenzione  il fatto che  c’è un’unica fontanella che non funziona, come anche ho segnalato il fatto che i cestini risultano rotti. Ma non ho avuto risposta”.
 

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