Garbatella: dopo il nubifragio arrivano le valutazioni a freddo
Programmare interventi preventivi, pulendo accuratamente le fognature e curando le alberature, per il Municipio XI, eviterebbe il continuo ricorso a soluzioni emergenziali
Dopo l’acquazzone di ieri, più presunto che reale, data la modesta durata complessiva delle piogge, si cominciano a fare le prime valutazioni. Il Presidente Catarci, riflettendo su quanto avvenuto, ha esternato, a mezzo stampa, una serie di considerazioni.
L'EMERGENZA E LA COMUNICAZIONE. “In primo luogo è evidente che servono meno parole e più fatti – chiarisce immediatamente il Minisindaco - Le Unità di crisi e la mobilitazione delle risorse della macchina capitolina sia a livello centrale che municipale, dal personale interno alle ditte incaricate, può avvenire pur mantenendo una comunicazione pubblica sobria, che non scada in allarmismi, appelli equilibristici sull’opportunità o meno di uscire di casa, foto col casco in testa”.
INTERVENTI PROGRAMMATI. Comunicazioni a parte, ci sono altre considerazioni meno afferenti alla forma utilizzata, su cui il Presidente Catarci vuole porre l’attenzione “Entrando nel merito, risulta altrettanto evidente come sia ormai possibile fare una programmazione di interventi preventivi che risultano basilari per ridurre l’impatto dei fenomeni. Sia l’odierna Cleopatra che la perturbazione molto più violenta dello scorso anno si sono verificate nello stesso periodo- ricorda Catarci, che dunque propone - Tra fine settembre e la prima metà di ottobre, va intensificata la pulizia delle fognature e la cura delle alberature, per ridurre il più possibile l’eventualità di dover agire in notturna, o comunque in emergenza”.
Una giusta valutazione, che sicuramente trova ampi riscontri a prescindere dalle convinzioni ideologiche “è che va pagato chi lavora, ed in particolare chi lo fa in straordinario e notturno, senza orari predefiniti. Invece il personale interno del Municipio Roma XI impiegato a suo tempo per l’emergenza neve – sottolinea il Minisindaco - ancora non ha ricevuto nulla dal Campidoglio”.
IL DEPOSITO DELLE EMERGENZE SOCIALI. Un’ultima considerazione, in parte prevedibile, viene espressa sul continuo ricorso al territorio del Municipio XI, ed in particolare alla zona di Tormarancia, per affrontare le situazioni di emergenza sociale