Elezioni Municipio VIII: intervista a Mauro Luongo, candidato presidente di "Potere al Popolo"
Le proposte del candidato presidente sulle principali questioni del territorio dell'VIII municipio
Mauro Luongo, candidato presidente di Potere al Popolo per il Municipio VIII ha risposto alle domande di Romatoday su alcune delle principali questioni che riguardano il territorio.
Luongo, i cantieri negli ex Mercati Generali restano la grande incompiuta del territorio. L’attuale progetto di trasformazione vi convince? E cosa pensate dell’ipotesi di realizzarvi uno stadio della Roma?
Lo stato di abbandono dell’area degli ex Mercati Generali è un’offesa al territorio e all’intera Città, un esempio della incapacità delle giunte cittadine succedutesi negli ultimi venti anni di valorizzare il patrimonio urbano pubblico per fornire risposte alle esigenze della cittadinanza. L’ VIII Municipio è già stato oggetto delle mire della speculazione finanziaria e immobiliare ed impedire un nuovo esproprio privatistico di patrimonio pubblico è assolutamente prioritario. I vari progetti prospettati per gli ex Mercati Generali vanno ancora in questa direzione: mega-centri commerciali o altro genere di luoghi di consumo, comunque di matrice privata, ripropongono un’identica visione della Città affaristica e speculativa. L’ipotesi di insediarvi il nuovo stadio della Roma, pur condividendo le ragioni “sentimentali” della tifoseria, è l’ennesima riproposizione dello stesso modello di Città, dominato dagli interessi privati che soffocano le esigenze e le aspettative popolari sotto “il tallone di ferro” del profitto e della rendita. L’area degli ex Mercati generali per la sua collocazione strategica in una delle storiche direttrici di transito dal e per il centro urbano può rappresentare un concreto esempio di quello che noi rivendichiamo come “Città Pubblica”. Potere al Popolo è schierata per il recupero degli ex Mercati Generali in uno spazio urbano a trazione pubblica, interamente dedicato ai servizi al territorio: strutture sanitarie, scolastiche ed universitarie, culturali, sportive, ricreative ed aggregative. Una grande “Area dei servizi” funzionale al territorio, fuori da dinamiche affaristiche, luogo di ricchezza sociale e di opportunità a disposizione di tutti.
Alla Garbatella la sede dell’ex Farmer’s Market nel 2019 è stata chiusa. I lavori non sono mai partiti e la struttura rischia di degradarsi. Cosa può fare il municipio per rimettere in funzione quell’edificio?
Il Farmer’s Market a Garbatella dal suo avvio nel 2013, era riuscito a conquistarsi uno spazio commerciale riconosciuto ben oltre i confini del Municipio. La sua collocazione nel cuore dello storico quartiere ha avuto una importante funzione di immagine, oltre a costituire una efficace sinergia con il mondo della piccola produzione contadina del Lazio e non solo. Il termine del contratto di locazione e il sopraggiungere, in realtà i problemi erano già presenti, di questioni di agibilità superabili con lavori di adeguamento, non ne giustificano la chiusura. La condotta della giunta Raggi di sostanziale inerzia, non solo conferma una acclarata incapacità di governo, ma evidenzia il vuoto politico di una gestione ridotta a questione di correttezza formale. L’VIII municipio deve ribadire con forza l’avvio immediato dei lavori, denunciarne gli inspiegabili ritardi che ne aggravano il degrado contribuendo all’aumento dei costi di intervento.
Il deposito Atac di San Paolo è tra gli immobili messi all’asta per salvare l’azienda di trasporto pubblico dal fallimento. Ritiene che il Comune debba provare a riscattarlo, come fatto per altri depositi Atac, oppure per non gravare sul bilancio capitolino, sarebbe meglio venderlo ai privati?
Il mantenimento in ambito pubblico del patrimonio dismesso è per Potere al Popolo un punto irrinunciabile: il patrimonio pubblico è una ricchezza della Città ed ogni alienazione è un impoverimento collettivo. L’utilizzo del deposito exAtac per i banchi del mercato contadino, che ribadiamo deve tornare nella sede di via Passino, è tutto interno ad una logica emergenziale che rincorre i problemi invece di risolverli. L’ex deposito Atac si colloca nell’area della Terza Università e potrebbe naturalmente essere riconvertito in spazi utili per laboratori, ricerca ed altro genere di attività didattiche e potrebbe costituire un tassello strutturale importante per la costituzione del “Polo della Ricerca” a Roma, di cui tanto si parla, soprattutto durante le campagne elettorali. In alternativa, il comune di Roma acquisisca il deposito e, considerato il vuoto di progetti che caratterizza la politica cittadina, lanci un concorso pubblico, magari con un attenzione particolare ai giovani architetti, per progetti di riqualificazione della struttura e lo riconsegni alla città. Il patrimonio pubblico dismesso deve essere il motore per rimettere in circolazione idee ed energie a beneficio della collettività sottraendolo alla onnipresente predazione privatistica.
Tra le ricchezze del Municipio VIII figurano le tante aree verdi. Come fare per garantirne la manutenzione, visto che il numero non sempre sufficiente di operatori in forza al Servizio Giardini?
Il tema della cura e manutenzione delle aree verdi è questione, come molte altre, che investe l’intero territorio urbano, la metropoli europea con maggiori spazi verdi. Il servizio giardini di Roma ha rappresentato per decenni un modello di gestione, preso ad esempio anche all’estero. Un patrimonio di conoscenze e tecniche che dissennate politiche di tagli, personale e mezzi e immancabile affidamento della gestione a privati, ha disperso.
Nell’immediato il Comune deve reinternalizzare tutti servizi di gestione del verde affidato prevalentemente a cooperative e stabilizzare i lavoratori nei propri organici, ricostruire il bagaglio di conoscenze e dotazioni attraverso l’istituzione di corsi di formazione mirati all’inserimento negli organici in misura adeguata a garantirne la funzionalità. La necessità di garantire forme minime di decoro urbano ha visto nel corso degli anni la meritoria mobilitazione di cittadini e volontari che tuttavia non può sostituire il necessario ruolo strategico di pianificazione dell’intervento che il servizio pubblico deve recuperare: il verde è una risorsa decisiva a disposizione della Città, per la sua vivibilità ed il suo benessere collettivo.