Assolte con formula piena le tre persone che lo scorso giugno sono state arrestate in seguito agli scontri avvenuti a Garbatella dopo uno sfratto. Ad annunciarlo il presidente del Municipio XI, Andrea Catarci. Si è conclusa positivamente dunque la triste vicenda che ha coinvolto una donna costretta ad abbandonare il suo appartamento di Garbatella in seguito alla richiesta da parte dell'ex proprietario di voler indietro l'abitazione. A difesa della donna, lo scorso giugno, era intervenuto il presidente Catarci, che invano si era rivolto all'Ater e al Commissariato per fermare le operazioni di sfratto. Ne sono seguiti scontri e tensioni tra le Forze dell'ordine e gli abitanti del quartiere che sono scesi per le strade a manifestare in segno di solidarietà alla donna e contro la militarizzazione del quartiere.

Soddisfatto della sentenza il presidente Catarci che però osserva come "rimangono i danni prodotti: una madre con le due figlie minori senza una casa, l’arresto ingiustificato di tre persone, alcuni contusi, persino una vicina di casa colta da malore dopo che per sbaglio subì l’apertura forzosa della porta d’ingresso. Chi risarcirà dei danni il quartiere e i protagonisti di questa incredibile vicenda?". Secondo Catarci il problema dell'abitare "non è argomento di ordine pubblico ma grande questione sociale e in tal senso va trattato", ma fa notare come Alemanno e la Giunta non affrontano il problema.

"Alemanno e la sua Giunta sono impegnati su tutt’altro e lasciano abbandonati a se stessi coloro che si trovano in situazioni di difficoltà. Non è un caso che l’Agenzia Diritti del Municipio XI sia letteralmente presa d’assalto da decine di persone che hanno ricevuto comunicazione di sfratto, insieme all’eloquente messaggio delle forze dell’ordine che saranno allontanati dalle abitazioni, con le buone o con le cattive". Al contrario, afferma Catarci, il Municipio XI, è costantemente impegnato nella tutela dei settori sociali meno garantiti e lancia "un appello a Istituzioni, Forze Politiche e Democratiche, Realtà associative e di movimento, affinché non si lascino soli quanti rivendicano diritti fondamentali come quello all’abitare. Alla Questura, infine – conclude Catarci -, proprio oggi che ricorre il 10° anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani, ci sentiamo di sollecitare una maggiore vigilanza sull’operato di alcuni agenti”.