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Garbatella San Paolo / Viale Giustiniano Imperatore

Piscina comunale a Garbatella, il Tar dà ragione alla Lazio Nuoto: la società rientrerà nell'impianto

Sul secondo ricorso avanzato dalla società sportiva si è pronunciato il tribunale amministrativo. La presidente Celli: "D'ora in avanti un nuovo ascolto dei territori"

Nuova pronuncia favorevole del Tar Lazio sulla vicenda della piscina comunale della Garbatella. Ancora una volta il tribunale ha dato ragione alla SS. Lazio Nuoto, società che, per decenni, ha gestito l'impianto sportivo vantando una ricca bacheca di titoli olimpionici, europei e nazionali. L'ex giunta Raggi lo aveva messo a bando con criteri fortemente avversati dalla società in questione che ha fatto più di un ricorso al Tribunale e ottenendo l'annullamento della nuova aggiudicazione. L'ultimo pronunciamento di questi giorni mette la parola fine alla vicenda. "Come abbiamo sempre sostenuto - spiega l'avvocato e vicepresidente della Lazio, Daniele Sterrantino - tale nuova aggiudicazione poteva benissimo essere evitata laddove si fosse proceduto con maggiore prudenza e, permettetemi, con buona azione amministrativa". Ma facciamo un passo indietro e riassumiamo le puntate precedenti. 

Le puntate precedenti

La piscina comunale in questione, sita tra viale Giustiniano Imperatore e via della Villa di Lucina, è stato uno dei primi impianti sportivi comunali che il Campidoglio grillino ha messo a bando perché la concessione alla Lazio Nuoto era scaduta. L'iter però venne subito impugnato dalla società biancocelesti per le modalità con cui la procedura era stata scritta. Nel mirino un bando che tendeva a premiare più l'offerta economica che quella sportiva e sociale. A vincerlo un'altra società, in grado di dare maggiori garanzie sul piano economico: la SSD Maximo. Dal canto suo il Campidoglio ha sempre difeso l'azione avviata andando avanti nella nuova aggiudicazione, nonostante una vera e propria sollevazione popolare e i ricorsi avviati dalla Lazio Nuoto, piazzatasi seconda nella gara. Lo sfratto avvenne a settembre 2020. Ora però l'aggiudicazione è da annullare. 

"La speranza è che con la nuova legislatura, al di fuori di ogni considerazione politica, si possa iniziare un percorso diverso di dialogo e di rispetto; come credo la Lazio Nuoto e tutto il mondo dello sport romano meriti" prosegue l'avvocato. "In tal senso non possiamo che prendere atto con fiducia e piacere delle dichiarazioni e dei buoni propositi che sono già giunti dal nuovo assessore Onorato e dalla presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, da sempre attenti e vicini a questo settore. Attendiamo ora di incontrarli presto per definire il nostro rientro nell'impianto". 

"La vicenda della Lazio Nuoto è sicuramente l'esempio più importante dei tanti gravi errori che sono stati commessi in questi anni nella gestione dell’impiantistica capitolina, a danno della stessa Amministrazione e soprattutto del prezioso mondo sportivo capitolino" commenta a RomaToday la presidente Celli. "Dovrà essere la molla che induce a un radicale cambiamento, improntato a una collaborazione e dialogo tra le parti che soddisfi le effettive necessità ed esigenze delle singole realtà territoriali, che non possono più essere trattate indistintamente con una fredda e sproporzionata applicazione burocratica e normativa". 
 

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