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Omicidio Garbatella: parla l'amico della vittima

"Aldo non era un attaccabrighe, quando andavamo nei locali e succedeva qualcosa era il primo a dire di lasciar perdere", parla l'amico della vittima del terribile accoltellamento avvenuto a Garbatella per colpa di un parcheggio conteso

Assistere attraverso i mezzi di comunicazione all'uccisione di un uomo a causa di un parcheggio è per chiunque inquietante oltrechè inspiegabile. L'evento in questione assume poi dei tratti disperati se la vittima è un caro amico, nonchè il bassista del proprio gruppo musicale.

 A delineare la figura di Aldo Murgia, ucciso a coltellate la scorsa notte a causa di un parcheggio per le strade della Garbatella, è Emiliano T., armonicista nel trio di musica blues che comincia a parlare di Aldo con un sorriso: "La prima cosa che mi viene in mente pensando ad Aldo, è l'immancabile stuzzicadente che portava sempre nel portafogli quando andavamo in giro per l'Italia a suonare; a fine di ogni pasto saltava fuori e un giorno gli dissi che per regalo al suo compleanno gliene avrei comprato uno d'oro, ma non ho fatto in tempo".

Emiliano suona l'armonica a bocca nei D.A.C. blues insieme a Massimo, Enzo ed Aldo da circa 8 anni. "Ora per colpa della follia umana e di questo sistema di giustizia fallimentare, ho perso, anzi abbiamo perso il nostro bassista, il nostro compagno di viaggio, il nostro amico". A chi ha ipotizzato di una prima aggressione di Aldo nei confronti del suo assassino, Emiliano si affretta a precisare: "Aldo era una persona buonissima e disponibile. Ad esempio: io faccio politica con un gruppo di destra e Aldo invece stava dalla parte opposta, ma con lui ho avuto sempre delle belle e lunghe discussioni che finivano in risate, e ogni volta che gli dicevo che al Foro753 (centro sociale di destra col quale collabora Emiliano, ndr) avevano organizzato una festa e c'era da suonare gratis, non si è mai fatto problemi e veniva con grande piacere".

Quando gli chiediamo come ha appreso la notizia, Emiliano ci risponde: "La mattina che ho saputo cosa gli era successo sono rimasto per qualche minuto a riflettere solo sul fatto di come Aldo avesse potuto litigare per un parcheggio con addirittura la moglie e i bambini in macchina. Poi ho realizzato che era impossibile, Aldo non era un attaccabrighe, anzi, quando andavamo nei locali per suonare e succedeva qualcosa di spiacevole lui era il primo a dire "ma lascia perdere, ma vivi e lascia vivere, ma chi te lo fa fare".

Poi continua: "Io non so chi ha iniziato il litigio qulla maledetta sera anche perchè Aldo era un bravo ragazzo ma era anche un uomo con il suo carattere e il suo orgoglio: purtroppo si sa solo com'è finita. Ancora mi sembra impossibile che non sia più tra noi, con gli altri ragazzi del gruppo abbiamo deciso di continuare a suonare e lo faremo sempre più forte in modo che lui ci possa sentire, ma sarà veramente triste girarmi e non vederlo più alla mia sinistra sul palco".

E per finire, Emiliano vuole lanciare un messaggio, con un filo di disperata ironia, al suo caro amico, certo che da qualche "altra" parte lo leggerà: "Aldo, nel paradiso dei musicisti incontrerai tanti artisti di cui insieme abbiamo "tessuto le lodi" durante i nostri concerti, e sto parlando di John Lee Hooker, Muddy Waters, Junior Wells... digli pure che hai suonato con me. Emiliano, il tuo armonicista, non ti dimenticherà mai".
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