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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Municipio VIII, solidarietà all’attivista Nunzio D’Erme: “Torni subito in libertà”

L'arresto dello storico attivista romano Nunzio D'Erme, stigmatizzata dalla Presidenza del Municipio VIII. "Non si può dare spazio alla fantasia al punto di scambiare un tafferuglio per una procurata evasione"

L’arresto di Nunzio D’erme, storico attivista del CSOA Spartaco ed ex Consigliere Capitolino, non è passata inosservata nel Municipio VIII. Dagli uffici del Presidente Catarci arriva infatti un comunicato di solidarietà verso l’ex leader romano de "I Disobbedienti" che, in questo momento, si trova a Regina Coeli.

L'AGGRESSIONE - “Non si può arrestare nessuno per il fatto di aver preso parte ad una iniziativa istituzionale sull'educazione alla diversità e per aver contribuito a respingere, in quell’occasione, un'aggressione fascista e omofoba” scrive Catarci. D’Erme, sarebbe infatti stato arrestato a seguito di alcuni tafferugli nati durante la presentazione di un’iniziativa in Municipio VII. Si trattava di un seminario dal titolo “caro prof…mi chiamano gay” che era nata per combattere la cultura dell’omofobia sin dai banchi di scuola.

L'EPISODIO - Il seminario era stato pensato anche in risposta ad alcune scritte omofobe apparse sui muri della Chiesa Valdese di Piazza Cavour. “Non basta cancellare le offese come in qualsiasi intervento di decoro urbano, occorre che la politica rifletta sulla natura dei gravi messaggi e faccia dei passi avanti” aveva commentato l’accadimento il Presidente del Municipio VII Susi Fantino (SEL) invitando i residenti a partecipare alla  presentazione del seminario. A quell’appuntamento però, si sarebbero presentati anche alcuni attivisti di Militia Christi dal confronto con i quali, sarebbero scoppiati dei tafferugli.

IL REATO ED IL CARISMA - Dall’episodio descritto, sono derivati i fatti di cronaca che hanno portato all’arresto di D’Erme e Bucci. “ Non si può dare spazio alla fantasia al punto di scambiare un tafferuglio per una procurata evasione”ha commentato Catarci,  riferendosi ad uno dei capi d’imputazione diramati, a mezzo stampa, dalla Questura di Roma. “Non si può arrivare a sostenere che, siccome si ha carisma, pure se si è in presenza di accuse banali si va in cella anziché ai domiciliari, in quanto si potrebbe reiterare il reato. Eppure tutte queste cose si sono verificate ai danni di Nunzio D’Erme, arrestato insieme a Marco Bucci – osserva il Presidente del Municipio VIII -  Pochi profili personal-politici in questa città sono leggibili e puliti come quello di Nunzio, di cui si auspica un immediato ritorno alla libertà ed all’impegno sociale, in strada e nella sua Cinecittà”.

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