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Garbatella Garbatella / Via Giovannipoli

Restaurate le catacombe di Commodilla. Il sito riapre al pubblico

Il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri: "Un lavoro di enorme complessità che permetterà di prenotare di nuovo la visita a questa città sotterranea che torna a vivere"

Le Catacombe di Comodilla, all'interno del parco di via Giovannipoli a Garbatella, tornano alla luce dopo una lunghissima chiusura. Ieri pomeriggio l'inaugurazione del restauro che ha reso nuovamente visitabili le catacombe di Felice, Adautto e Merita, mentre il restauro di un'ulteriore porzione è ancora in corso, grazie al lavoro della Pontificia commissione d'archeologia sacra presieduta dal cardinal Ravasi.

"Una città speculare che dorme sotto di noi torna così a poter essere visitata ed è un'eccezione che solo Roma può regalare" ha dichiarato il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri, presente al taglio del nastro. "Un lavoro di enorme complessità che permetterà di prenotare di nuovo la visita a questa città sottorranea che torna a vivere sotto il Parco di Via Giovannipoli. Un passo importante in vista del Giubileo 2025 per restituire un tesoro nascosto alla città e al mondo".

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Le catacombe di Commodilla

Una particolarità che distingue le catacombe di Commodilla dalle altre catacombe romane, è la presenza di sepolture dette "a pozzo". Si tratta di fosse profonde, ove si contano fino a 20 loculi disposti nelle pareti e sovrapposti l'uno all'altro. Una simile disposizione è riscontrabile solo nelle vicine catacombe di santa Tecla. Inoltre, rispetto ad altri cimiteri ipogei, Commodilla si caratterizza per una estrema povertà architettonica, epigrafica e iconografica: sono rari, per esempio, cubicoli ed arcosoli, e spesso le iscrizioni marmoree contengono errori di ortografia.

Di una certa rilevanza artistica, è la piccola basilica sotterranea dedica ai santi Felice e Adautto; essa fu ricavata, durante il pontificato di Giovanni I (523-526), adattando parte dell'antica cava di pozzolana (al secondo livello), che fu chiusa ed allargata per le esigenze di culto. In questa basilica ipogea gli archeologici hanno identificato il luogo di sepoltura dei due santi in due loculi sovrapposti, che sottostanno ad un affresco che li raffigura.

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